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Impresa

11 aprile 2024

Moda: la filiera degli accessori metallici dà vita al consorzio Physis per diventare più sostenibile

Presentato a Firenze l’organismo che riunisce 30 aziende del settore e punta a rappresentarle nel dialogo coi brand-clienti.

Silvia Pieraccini

E’ nato a Firenze, e ora sta cominciando a operare, il primo consorzio italiano che aggrega le aziende della filiera degli accessori metallici per la moda (fibbie, borchie, catene, cerniere), un settore variegato formato da fonderie, raffinatori di metalli, distributori di prodotti chimici, impiantisti, produttori di accessori, aziende specializzate nei trattamenti di finitura.

Startup innovativa e società Benefit

Il consorzio si chiama Physis, è una startup innovativa e una società Benefit (accanto agli obiettivi di profitto ha inserito nello statuto quelli di beneficio per l’ambiente e la comunità), e per adesso associa una trentina di aziende toscane, venete e lombarde che lavorano per il segmento lusso e hanno un fatturato aggregato superiore a 1 miliardo di euro. Tra i nomi toscani ci sono 2C Coveri, Lem, Faggi Enrico, Italfimet, Gruppo Giosi, Gruppo Materia Firenze, Griba, Biogalvanica, Taddei e Calcinai, RGF, Oms Italia, Metallinea, Italfibbia, Eurostampaggi, Elleci Prodotto, Fibbi Elio, C&G Depurazione industriale, Bluclad, Kemia. Si tratta perlopiù di aziende familiari, anche se stanno entrando alcuni operatori partecipati da fondi d’investimento, visto che negli ultimi anni il settore ha suscitato l’interesse della finanza.

Punto di riferimento dei brand sui temi della sostenibilità

Il consorzio Physis – che è stato presentato oggi, 11 aprile, alla Manifattura Tabacchi di Firenze dal direttore Alessandro Pacenti e dalla direttrice tecnica Ester Falletta alla presenza di 200 persone tra cui una settantina di rappresentanti di marchi della moda – punta ad essere l’interlocutore e il punto di riferimento dei brand sui temi della sostenibilità, con l’ambizione di condividere regole e tappe. “Vogliamo portare la filiera verso un futuro sostenibile – spiega Pacenti – in un percorso comune con i brand. Il consorzio è il mezzo per cercare di condividere le regole del gioco, visto che fino a oggi ciascuno è andato per la propria strada, senza avere la capacità di contrattare o dialogare”. La volontà è “guidare la transizione sostenibile e non subirla”, in un settore che è a forte impatto ambientale “ma ha tante buone pratiche che non sono mai state condivise e promosse”, come i sistemi di recupero dell’acqua o il forte utilizzo di metalli preziosi riciclati.

Arriva il bilancio di sostenibilità del settore

Compito del consorzio sarà “accompagnare” le aziende in progetti di ricerca sulla riduzione degli sprechi o il reimpiego dei materiali di scarto; aiutare le più piccole a fare report di sostenibilità; promuovere un bilancio di sostenibilità del settore. “Siamo focalizzati sui servizi legati alla sostenibilità – aggiunge il direttore – e uno dei progetti più importanti sarà quello di supportare l’organismo internazionale Zdhc per sviluppare le linee guida della produzione del mondo dell’accessorio metallico: vogliamo fare da collettore delle esigenze delle aziende e confrontarci con gli stakeholder del settore”.

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Silvia Pieraccini

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