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02 gennaio 2024

Vola il Made in Tuscany, esportazioni in crescita

Le guerre, l’inflazione e la pandemia, non hanno frenato le esportazioni che nel terzo trimestre del 2023 hanno sfiorato gli 800 milioni di euro (+6%).

Una finocchiona, tipico alimento del made in Tuscany

La crescita costante della Dop Economy e delle esportazioni fanno volare l’agroalimentare Made in Tuscany che mai aveva toccato vette così alte. Un doppio balzo che certifica lo straordinario successo delle filiere agricole e dell’agricoltura più green d’Europa capace di raggiungere gli obiettivi europei del Farm to Fork sul biologico con largo anticipo. A certificarlo è Coldiretti Toscana sulla base dell’analisi dell’ultimo rapporto Qualivita 2023 e dei dati Istat relativi al commercio estero.

“Dici made in Italy ma pensi alla Toscana” spiega la presidente di Coldiretti Toscana

“Dici Made in Italy ma pensi alla Toscana. E’ una parola universale che non ha bisogno di traduzione, un brand che evoca immediatamente qualità, bellezza, paesaggio, accoglienza, calore. Una parola che aziona la fantasia e mette in moto i cinque sensi. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana –.L’andamento positivo della Dop Economy e così delle esportazioni ci dicono che ci sono ancora enormi spazi e margini sui mercati per le nostre produzioni e per i nostri vini ma ci dicono anche che è importante continuare ad investire e sviluppare su filiere di qualità, certificate e tutelate per accrescere il valore aggiunto dei nostri prodotti. Lo scorso anno, a fronte di un andamento delle produzioni reale del 2,7%, il valore aggiunto è cresciuto del 16,2% in più rispetto all’anno prima. La strada della qualità, della distintività, dell’identità e dell’innovazione è la via maestra per garantire alle imprese agricole una equa remunerazione e distribuzione della ricchezza lungo la filiera assicurando un futuro ai territori e alle comunità”.

lL valore delle produzioni Dop e Igp regionali ha superato 1,4 mld di euro nel 2022 spinto dal vino

Il valore delle produzioni DOP e IGP regionali ha superato 1,4 miliardi di euro nel 2022 con un balzo del 3,2% rispetto all’anno prima secondo l’ultimo rapporto Qualivita. E’ il comparto vitivinicolo con un valore alla produzione di 1.224 milioni di euro (+3,5%) a dettare il passo della Dop Economy spinto dalle buone performance di Chianti DOP, Chianti Classico DOP e Brunello di Montalcino DOP, seguite da Toscano IGP, Bolgheri DOP, Vino Nobile di Montepulciano DOP e Morellino di Scansano DOP. Il comparto cibo ha invece un valore alla produzione di 179 milioni di euro nel 2022 (+1,2% rispetto al 2021). Prosciutto Toscano DOP, Cantuccini Toscani IGP, Pecorino Toscano DOP, olio Toscano IGP, Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP e Finocchiona IGP sono invece le produzioni che partecipano in quota maggiore al valore economico del Food.

Conflitti e pandemia non hanno frenato il primo trimestre 2023

Le tensioni internazionali e l’inflazione, ma ancora prima la lunga pandemia, non sono state un freno per le esportazioni che nel terzo trimestre del 2023 hanno sfiorato gli 800 milioni di euro (+6%) portando il dato complessivo dei primi nove mesi dell’anno a 2.543 milioni di euro (+2,3%).

Ci vogliono nuovi strumenti a tutela

Fondamentale, per il futuro dell’agroalimentare regionale e nazionale, saranno i nuovi strumenti a tutela e protezione delle produzioni IG e della trasparenza come il primo testo unico europeo sulle denominazioni atteso ora alla definitiva approvazione alla Plenaria tra gennaio e febbraio e l’introduzione nelle etichetta del paese di origine per molti altri prodotti di largo consumo a partire dal 1 gennaio 2025 per evitare che vengano scambiati per italiani o europei. Nuove disposizioni che varranno per le confezioni di noci, mandorle, pistacchi ed altri frutti sgusciati, frutta e verdura in busta, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano che oggi troviamo in vendita senza alcuna informazione al riguardo. Il falso Made in Tuscany vale, secondo una stima di Coldiretti Toscana, oltre 6 miliardi di euro, più del doppio delle esportazioni di cibo e vino nel mondo mentre sono in crescita i casi di cyber agropirateria sul web. La casistica delle truffe online che spaziano dall’annuncio evocante nomi dei prodotti più celebri del nostro paniere all’uso illecito delle denominazioni sul packaging fino alla vendita di prodotti fake 100% proposti come toscani. (redgs)

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