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26 aprile 2024

Vini pregiati da investimento, è il momento della Toscana

Super Tuscan e non solo: eWibe stima un +65% negli ultimi 5 anni, e ulteriori prospettive di crescita con l’annata 2021.

Leonardo Testai

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Il mercato dei vini pregiati da investimento – esenti da tasse sul capital gain – negli ultimi cinque anni ha visto un aumento del 60% del suo valore. E’ un mercato dove i vini toscani hanno performato meglio della media (+65%), vedono ancora un +1,5% nel primo trimestre 2024 in un contesto di mercato in lieve frenata (-0,7%), e stanno generando aspettative di crescita ulteriore con l’attesissima annata 2021. E’ questa l’analisi di eWibe, piattaforma di trading in tempo reale per investire in vini pregiati: una startup milanese nata in periodo Covid nel 2020, con 13mila utenti iscritti oggi e l’obiettivo di raddoppiarli entro fine anno.

Quotazioni in netto rialzo negli ultimi anni

“Il Sassicaia ora non gira a meno di 300 euro a bottiglia quando il suo prezzo era 100, in dieci anni ha triplicato il proprio valore”, osserva Leonardo Bernasconi, Head of Wine di eWibe, che evidenzia l’azione trainante dei Super Tuscan. “Storicamente il portafoglio degli investitori in fine wines era strutturato con un 50-60% di Bordeaux, 25-30% di Borgogna, e il resto era soprattutto Champagne. Negli ultimi 10 anni, complici le quotazioni alle stelle di determinati vini di Borgogna, e la leggera flessione in termini di scambi e volume di trading dei Bordeaux, gli investitori hanno cercato altrove, selezionando regioni nuove non da un punto di vista di produzione e storicità, ma nuove sotto l’ottica del collezionismo e l’investimento sui vini di pregio: in Italia, primariamente Piemonte e Toscana”.

I dati sulla crescita in valore nell’arco degli ultimi cinque anni, secondo gli indici di eWibe, sono lusinghieri per molti vini toscani: Le Pergole Torte annata 2016 registra un notevole +167,3%, seguito dal Sangiovese Case Basse 2006 di Soldera (+132%), da Tignanello 2016 e Solaia 2013 di Antinori (+115,8% e +87,6%), Flaccianello della Pieve 2015 (+86,7%), Sassicaia 2016 (+68,3%), il Brunello riserva tenuta Greppo di Biondi Santi 2008 (+56,2%), Masseto 2015 e Ornellaia 2010 (+52,8% e +48,5%). Ancora nel primo trimestre del 2014 il trend è favorevole per Sassicaia 2021 (+21,9%), Brunello Riserva Poggio di Sotto 2013 (+17,2%) e Le Pergole Torte 2010 (+15,8%).

Gli investitori si muovono per l’annata 2021

“C’è uno slittamento massiccio da 10 anni a questa parte da Super Tuscan e basta a Super Tuscan e altro – spiega Bernasconi – che chiaramente prevede Montalcino con le migliori riserve di Brunello, e grandi vini del territorio del Chianti Classico a base Sangiovese. Dieci anni fa c’era un’attenzione anche smisurata per altre grandi Super Tuscan, da Lodovico a Guado al Tasso, che oggi hanno perso appeal soprattutto in Italia e nei paesi anglofoni, mentre resistono nei paesi di lingua tedesca. Oggi c’è un ritorno generale alla volontà di concentrarsi sugli autoctoni: per la Toscana fa la parte del leone il Sangiovese, è uno dei più grandi vitigni nobili in Italia insieme al Nebbiolo”.

L’ottimismo per le prospettive dei vini pregiati toscani da investimento deriva, secondo eWibe, degli attesi volumi di scambio dell’annata 2021, caratterizzata da un’altissima qualità della vendemmia e conseguenti punteggi elevati dei critici. C’è infatti grande attesa per le recenti immissioni sul mercato delle etichette di Super Tuscan 2021, come ad esempio proprio il Sassicaia, che quest’anno può vantare un rating di 100 punti da Wine Advocate di Robert Parker, una delle voci critiche più influenti nel panorama internazionale. Il massimo del punteggio è stato raggiunto da Sassicaia solo in altre due annate, la 2016 e la 1985.

Il prezzo medio a bottiglia è di 450 euro

“C’è un momento un po’ di flessione del mercato, dovuta al fatto che la crescita precedente è stata più alta della media, e proprio questo è il momento in cui ci sono più opportunità di acquisto”, afferma Edoardo Maria Lamacchia, cofondatore e oggi amministratore delegato di eWibe. “Nessuno sta dicendo di disinvestire dalla Borsa – spiega – ma i vini pregiati sono un’opportunità per poter diversificare il proprio portafoglio con un asset che non è correlato ai mercati finanziari tradizionali, che ha un valore intrinseco dovuto al fatto che è fisico ed esiste, e dunque all’interno di una strategia di investimento può agire come elemento di diversificazione rispetto ad azioni, bond o strumenti simili”.

La modalità con la quale avvengono le transazioni su eWibe, riprende la modalità classica di una piattaforma di trading finanziario: “Quando c’è corrispondenza tra proposte di vendita e di acquisto avviene la transazione”, dice Lamacchia, spiegando che “abbiamo un deposito dove vengono conservate per conto degli utenti tutte le bottiglie che sono transate online sulla piattaforma. Agiamo come una ‘banca centrale’ a protezione e conservazione dell’asset vino. L’obiettivo è permettere ai nostri utenti di creare una loro collezione di vino online, senza doversi preoccupare di tutta la parte della logistica, dello stoccaggio e della conservazione perché a quello ci pensiamo noi. Dopodiché l’utente che acquista la bottiglia è sempre libero di poterla rivendere all’interno del mercato che abbiamo creato, oppure di farsela portare a casa per farne quello che preferisce”.

Anche berla è un’opzione, dunque. Tenendo però a mente che il prezzo medio di acquisto di una bottiglia di vino pregiato su eWibe è pari a 450 euro. Nel 2023 i vini da investimento sono stati transati sul live market a partire da un prezzo minimo di 70, e il top seller dell’anno è stata una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru 2016 da 23mila euro, mentre il lotto più caro a inizio 2024 è una cassa da 3 bottiglie di Leroy Clos de la Roche Grand Cru 2011, 27mila euro in tutto.

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Leonardo Testai

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