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05 settembre 2023

Via libera al polo Iren di Scarlino, 150 milioni per l’economia circolare

Via libera dalla conferenza dei servizi, ora si attende la delibera della Regione Toscana per il via ai lavori di realizzazione.

Leonardo Testai

Semaforo verde dalla conferenza dei servizi convocata dalla Regione Toscana per il nuovo polo integrato di economia circolare che Iren Ambiente ha intenzione di realizzare a Scarlino, sui terreni del vecchio inceneritore di Scarlino Energia il cui progetto di revamping era stato bocciato dalle istituzioni. Tocca ora alla Giunta regionale deliberare l’avvio dei lavori per realizzare i quattro impianti industriali che compongono il polo di Iren, per il trattamento di legno, fanghi, pulper e rifiuti liquidi: strutture pensate per il riciclo immediato dei rifiuti. L’investimento annunciato dalla multiutility del Nord è di 150 milioni di euro.

Il Comune esulta: “Una risposta al problema dei rifiuti”

“Questa soluzione non dà soltanto una risposta concreta al problema dei rifiuti, ma porta anche molti posti di lavoro nel nostro territorio”, affermano il sindaco Andrea Benini e l’assessora all’ambiente Mirjam Giorgieri. Il progetto sarà diviso in due fasi, e impiegherà nel corso del tempo fino a un massimo di 118 unità di personale nella gestione dei vari impianti. L’iter autorizzativo del progetto del polo di Scarlino è partito nel settembre 2022: entro la fine del 2023, secondo quanto previsto da Iren la scorsa primavera, saranno avviati i cantieri di realizzazione degli impianti dal secondo semestre del 2023.

“Il primo step – spiega Giorgieri – sarà la demolizione del vecchio impianto di incenerimento e la bonifica conclusiva del sito, dopodiché potrà essere realizzato il nuovo impianto, che potrà trattare i rifiuti in modo innovativo, tramite il riciclo. Il nuovo sistema non prevede l’uso di combustione e questo limita fortemente l’impatto in atmosfera, ma ovviamente sarà nostro compito, insieme agli organismi preposti continuare a vigilare a massima tutela dei nostri concittadini e concittadine”.

Come funzioneranno gli impianti del polo di Scarlino

L’impianto di trattamento del legno, secondo quanto reso noto da Iren, utilizzerà in ingresso legno da raccolta differenziata e, mediante attività di selezione e trattamento, produrrà in uscita prodotti finiti (pallet pressati) o componenti per la produzione di pallet (blocks). Il processo parte dalla selezione della materia prima e triturazione, con successiva essiccazione e miscelazione con colle termoindurenti per ottenere i prodotti finiti. L’impianto, secondo l’azienda, genera significativi benefici ambientali in termini di mancato utilizzo di legno vergine, impiegato per la produzione dei pallet tradizionali.

L’impianto di trattamento fanghi mediante ‘hydro thermal carbonization’ (Htc), invece, utilizza le matrici organiche in ingresso (ossia fanghi della depurazione civile e frazione organica stabilizzata) e, mediante un processo di carbonizzazione idrotermale che non prevede incenerimento, produce in uscita un bio-carbone: quest’ultimo potrà essere utilizzato direttamente come combustibile oppure come materia prima equivalente per numerosi altri processi industriali o come fertilizzante. Il processo avviene in acqua liquida all’interno di reattori chiusi che consentono il mantenimento della temperatura e della pressione necessaria. Successivamente il materiale organico viene sottoposto a un processo accelerato di carbogenesi che sottrae al rifiuto il carbonio (fino a >98%), concentrandolo e producendo la materia prima equivalente al bio-carbone.

L’impianto di trattamento pulper e plastiche a sua volta potrà generare quattro tipi di nuovi prodotti: un agente riducente nel processo siderurgico e ottimizzatore nel processo della produzione dell’acciaio (il Bluair, lanciato da Iren nel 2021); una plastica da applicare in ambito civile e infrastrutturale; combustibile solido secondario (il Css); infine, frazione cellulosica utilizzata nell’industria cartaria.

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Leonardo Testai

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