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Territorio

04 gennaio 2023

Patto per lavoro e sviluppo, Nardella “chiama” i sindacati

Il sindaco di Firenze interviene al congresso provinciale della Cgil: focus su lotta alla disoccupazione e opere del Pnrr.

“Nei primi giorni dell’anno intendo convocare il tavolo del patto per il lavoro e lo sviluppo che abbiamo siglato con la Camera di commercio, con tutte le organizzazioni sindacali e gli stakeholder economici, per implementare questo patto, per capire cosa abbiamo fatto e cosa c’è ancora da fare”: Dario Nardella, sindaco di Firenze, saluta così il congresso provinciale della Cgil di Firenze, aperto a Scandicci dalla relazione della segretaria generale Paola Galgani. Fra i temi citati da Nardella nel suo messaggio, chiedendo uno sforzo comune al sindacato, la sicurezza sul lavoro, il gap da colmare con il mondo della formazione, la lotta alla disoccupazione, le opere pubbliche finanziate dal Pnrr e ancora da realizzare.

“L’aumento dell’inflazione, del costo dell’energia – ha spiegato Galgani -, produce una perdita di potere d’acquisto per i lavoratori dipendenti di una mensilità all’anno: stiamo parlando di 1500 euro di mensilità media, ma ci sono tanti che guadagnano molto meno. Se a questo aggiungiamo ad esempio la scelta della Banca Centrale Europea di aumentare i tassi di interesse, questo vuol dire anche aumentare ad esempio gli interessi di chi ha un mutuo per l’acquisto della prima casa, e aumentare di nuovo i costi che pesano soprattutto sui redditi fissi da lavoro dipendente”.

Secondo la leader della Cgil fiorentina, “andava fatta una scelta che noi avevamo chiesto: aumentare la riduzione del cuneo fiscale, per poter dare alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti un sostegno vero e soprattutto strutturale, perché i bonus sono per una fase emergenziale ma non risolvono il problema. Invece si è scelto, per esempio, di intervenire sulla tassa piatta”.

Rischio recessione nel 2023, secondo Ires Toscana

Secondo lo studio di Ires Toscana presentato al congresso, il Pil dell’area fiorentina è cresciuto del 3,7%, così come previsto recentemente anche dalla Camera di commercio. Si tratterebbe di un dato migliore della media toscana (+3,2%) ma in rallentamento rispetto al 2021 (+5,7%), “e per il 2023 ci aspettiamo, a parità di condizioni, una sostanziale stagnazione, con rischio recessione”, ha affermato Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana. “L’inflazione elevata, giunta a oltre l’11%, pesa sia sulla chiusura d’anno che sui primi mesi di quello nuovo”, ha detto. La ripresa di vivacità del mercato del lavoro, secondo i dati Ires, ha visto nel 2022 un buon recupero per gli occupati residenti (+6,1%), parallelamente al calo dei disoccupati (-8,6%).

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