Per l’uscita dello Stato dal capitale di Banca Mps serviranno “tempi sostenibili”, e la duplice crisi innescata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina è un argomento a favore della proroga che il Governo sta negoziando con la Commissione europea per la nuova privatizzazione di Rocca Salimbeni, con misure compensative per il mancato raggiungimento del piano concordato che siano “realistiche e tali da non compromettere il piano industriale della banca”: queste le indicazioni emerse in occasione dell’audizione del ministro dell’Economia Daniele Franco davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. Un’audizione in cui il ministro ha confermato le linee già esposte un mese fa.
“Non abbiamo intenzione di svendere il Monte”
Il nuovo aumento di capitale del Monte, che dovrà essere di almeno 2,5 miliardi di euro, “va realizzato entro il 2022”, ha ricordato Franco, osservando che il tasso dei crediti deteriorati di Mps “è attualmente intorno al 4%, in linea con la media del sistema bancario italiano”, e che in ogni caso “non abbiamo intenzione di svendere Mps”, sebbene l’obiettivo finale del Tesoro sia comunque l’uscita. Per l’ipotesi di una cessione degli sportelli in esubero al gruppo Mcc-Popolare di Bari, “dovranno valutare loro”, secondo il ministro, mentre di un interesse francese (si era parlato di Credit Agricole), “non ne ho notizia’, ha aggiunto, sottolineando che “ogni operazione va vista caso per caso, senza preclusioni”.
Rossi confermato al vertice della Fondazione Mps
Sempre oggi, a Siena, Carlo Rossi è stato confermato alla presidenza della Fondazione Mps. La deputazione generale dell’ente di Palazzo Sansedoni ha dato il via libera al secondo mandato di Rossi al vertice della Fondazione. Nominati anche i quattro componenti della nuova deputazione amministratrice, con due conferme (Grazia Baiocchi e Stefano Bernardini) e due novità: Monica Barbafiera e Alessandro Manganelli, che lasciano l’incarico di membri dell’attuale deputazione generale. Rossi e i quattro componenti dell’organo amministrativo dell’ente rimarranno in carica per i prossimi quattro anni.