Un rallentamento dopo il boom di un anno fa: Franchi Umberto Marmi ha chiuso i primi sei mesi dell’anno 2023 con ricavi per 37,6 milioni di euro, in calo del 9% rispetto allo stesso periodo 2022. La flessione, spiega l’azienda di Carrara, è concentrata principalmente nelle vendite in Medio Oriente (4,2 milioni contro 6,8 milioni) e sul mercato italiano (17,3 milioni contro 19,4 milioni). In controtendenza, si sono registrati incrementi per le vendite su mercati emergenti quali la Corea del Sud, la Turchia, il Messico, l’India e il Vietnam.
“Le vendite realizzate in Medio Oriente, Italia e Cina – spiega Alberto Franchi, presidente e amministratore delegato -, avevano beneficiato nel primo semestre del 2022 di un importante fenomeno di stagionalità dovuta alla richiesta di anticipo di alcune spedizioni legate ad importanti progetti che avevano contribuito alla forte crescita registrata in quel periodo. Anche in considerazione di quanto segnalato, siamo confidenti di poter recuperare nel secondo semestre parte dei risultati visto il buon esito delle fiere espositive a cui abbiamo appena partecipato in Cina e soprattutto all’appuntamento del Marmomac previsto il prossimo settembre a Verona.
Secondo Franchi “l’attività di crescita per linee esterne rappresenta per la Franchi Umberto Marmi un’assoluta priorità”, tanto che “anche quest’anno abbiamo concretizzato un’operazione per mezzo della quale la nostra società potrà consolidare la propria presenza sui mercati internazionali anche con nuove qualità di prodotto e nuovi clienti”. L’azienda quotata sul mercato Euronext Growth Milan, tuttavia, non ha comunicato ulteriori dettagli sull’operazione, realizzata in questo mese di luglio.