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Finanza

07 marzo 2022

Fondazione Cr Firenze erogherà 35 milioni nel 2022

Presentato il documento previsionale annuale dell’ente fiorentino: ci sarà uno “Sportello Europa” per aiutare le amministrazioni pubbliche con i fondi Ue.

Leonardo Testai

Dopo il calo del 2021 (30 milioni di euro per le erogazioni, contro i 39 milioni del 2020) dovuto all’assenza del dividendo di Intesa Sanpaolo, nel 2022 la Fondazione Cr Firenze erogherà 35 milioni da ripartire fra i cinque tradizionali ambiti di intervento: arte, attività e beni culturali (11,3 milioni); volontariato, beneficenza e filantropia (9,35 milioni); educazione, istruzione e formazione (6,65 milioni); ricerca scientifica e tecnologica (5,6 milioni); protezione e qualità ambientale (2,1 milioni).

«E’ un momento delicato ma molto stimolante – ha affermato Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze – un momento che potrà cambiare l’orizzonte di tutti noi che facciamo parte di questa comunità, se saremo uniti e se avremo degli obiettivi comuni: fare squadra in questo momento è determinante».

I vertici della Fondazione hanno presentato agli stakeholder il documento previsionale annuale 2022 con un evento in presenza al Teatro Niccolini di Firenze. Fra gli ospiti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini, l’arcivescovo cardinale Giuseppe Betori, il presidente di Confindustria Firenze Maurizio Bigazzi, la prorettrice alla ricerca dell’Università di Firenze Debora Berti.

Nasce lo “Sportello Europa” per i fondi Ue (anche del Pnrr)

A testimonianza del ruolo proattivo che l’ente di via Bufalini vuole svolgere, non solo la Fondazione Cr Firenze erogherà 35 milioni per il 2022: il direttore generale Gabriele Gori ha annunciato per l’inizio dell’anno a venire la nuova iniziativa dello “Sportello Europa”, con il partner Ptsclas, dedicato alle amministrazioni pubbliche vogliose di catturare i fondi in arrivo dalla Ue.

«Tutte le amministrazioni pubbliche si stanno rendendo conto che le complessità di questa strumentazione sono tantissime», ha osservato Gori, sottolineando che «se noi non applicheremo correttamente queste regole rischiamo non solo di non prenderli, i fondi, ma addirittura di doverli restituire», per cui serve «competenza nel fare le applicazioni sui bandi, siano essi bandi per le tante risorse che l’Unione Europea mette a disposizione a Bruxelles, sia per le tante risorse che arriveranno per il Pnrr».

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Leonardo Testai

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