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02 agosto 2023

Firenze Fiera torna all’utile a metà 2023 aspettando il nuovo partner

Nei primi sei mesi dell’anno cresce il valore della produzione, e il risultato torna positivo per 2 milioni contro il -1,1 di metà 2022.

Leonardo Testai

In attesa del partner industriale che sarà individuato con il bando aperto fino al 28 agosto, Firenze Fiera presenta numeri economici positivi a metà 2023. Nei primi sei mesi dell’anno la società ha visto un incremento del valore della produzione da 9 a 13 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2022, e un risultato economico passato da un rosso di 1,1 milioni a un utile di 2 milioni. Un buon viatico, secondo la lettura dei soci di Firenze Fiera e del presidente Lorenzo Becattini, per affrontare un passaggio cruciale come quello della ricapitalizzazione da 28 milioni, e della scelta del nuovo socio.

“Tornando in positivo ci si presenta bene al mercato”

“Chiudiamo il primo semestre dell’anno con risultati molto positivi grazie ad una crescita delle fiere dirette, indirette e dei congressi, con una importante ricaduta a vantaggio dell’indotto di Firenze e della Toscana”, ha osservato Becattini, precisando che “noi abbiamo avuto molto del fatturato delle fiere ‘dirette’ sul primo semestre, e sappiamo che il mese di agosto, che fa parte del secondo semestre, naturalmente non porta la redditività degli altri mesi. Tuttavia siamo fiduciosi che comunque l’esito finale si presenti molto migliore rispetto a quello che era scritto nel piano: dobbiamo cercare di lavorare pancia a terra per fare il miglior risultato finale possibile”.

L’idea che si possa evitare una perdita a fine anno non sorprende la Camera di commercio di Firenze (azionista col 28,76%): il presidente Leonardo Bassilichi attribuisce anche a questo la scelta di non partecipare al voto sul piano di risanamento 2023-27 in assemblea. “Nel piano vedevamo un 2023 in perdita – osserva, ma secondo noi così non sarebbe stato, e lo si sta dimostrando: siamo in terreno positivo e questo è molto interessante. Avere un risultato positivo anziché negativo presenta la società sul mercato in maniera molto diversa”. L’altro motivo di quella scelta, per Bassilichi, è stato “l’idea di voler capire” già prima dell’aumento di capitale di Firenze Fiera “chi sarebbe stato il partner industriale, perché se la società va a un soggetto o a un altro per noi è molto diverso. Ecco perché abbiamo rimandato di 30 giorni rispetto agli altri soci”.

Dai soci fiducia a Becattini (e al percorso)

I numeri di metà 2023 di Firenze Fiera sono stati presentati in Regione Toscana – socio di maggioranza relativa col 31,95% – con una conferenza stampa che, dopo il voto non unanime sul piano di risanamento in assemblea, e le critiche del centrodestra alla gestione della società, sembra aver voluto evidenziare il sostegno compatto degli azionisti di maggior rilievo al presidente Becattini e al percorso di rilancio. “L’analisi semestrale dell’andamento di Firenze Fiera dimostra un ottimo andamento che ci dà fiducia”, ha spiegato l’assessore a bilancio, partecipate, fiere e congressi del Comune di Firenze (azionista col 9,25%), Giovanni Bettarini.

“Noi per trasparenza, correttezza ed onestà – ha ricordato il presidente della Regione, Eugenio Giani – facciamo pagare a questa società un forte canone nella gestione della Fortezza da Basso. E proprio per questo è evidente che questa società è sottocapitalizzata, nel momento in cui questo canone diventa un bel peso pensando ai due anni e mezzo di lockdown, quindi l’aumento di capitale sociale è necessario. Noi come Regione abbiamo fatto la nostra parte mettendo 6 milioni nella previsione di bilancio di quest’anno: aspettiamo che la stessa cosa facciano gli altri soci”.

L’importo degli investimenti previsti da parte degli azionisti sulla Fortezza da Basso è pari a 68 milioni, ai quali vanno aggiunti gli 11 milioni già messi a disposizione dalla società per la ristrutturazione del nuovo Palazzo degli Affari, con un valore complessivo di circa 80 milioni. Il 17 luglio scorso sono partiti i lavori per il nuovo Padiglione Bellavista, nodo centrale della riqualificazione del polo espositivo della Fortezza.

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Leonardo Testai

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