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Industria

13 ottobre 2023

Ex Gkn, il Ministero valuterà il piano della cooperativa

La sottosegretaria Bergamotto annuncia alla Regione l’istituzione in tempi rapidi di un nuovo tavolo tecnico ad hoc.

Leonardo Testai

Valerio Fabiani, consigliere speciale della Regione Toscana

Non è il tavolo di crisi chiesto dal territorio, ma è comunque l’approdo formale a Roma del piano industriale sviluppato dalla cooperativa dei lavoratori della ex Gkn di Campi Bisenzio, che allo stato attuale è l’unico progetto organico in campo. Lo valuterà infatti un tavolo tecnico istituito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy: questo l’esito dell’incontro di due ore fra la sottosegretaria Fausta Bergamotto e il consigliere speciale della Regione Toscana Valerio Fabiani, il quale spiega di aver ottenuto dal Ministero l’impegno alla convocazione del tavolo in tempi rapidi appena pervenuta la richiesta da parte della stessa cooperativa Gff.

Roma dice no al tavolo di crisi (con tutti dentro)

“Esprimiamo apprezzamento per la decisione del Ministero – ha dichiarato Fabiani, consigliere di Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali – che ha accettato di avviare il confronto sul piano con l’assistenza degli uffici preposti. L’incontro odierno, che ha comunque consentito la riapertura di un dialogo con il Governo è stata l’occasione per un aggiornamento e confronto anche sugli altri interessi industriali rilevati a oggi in Toscana”. Tra Regione e Ministero, spiega il consigliere, “resta però la distanza riguardo alla necessità di convocare un tavolo di crisi su Qf con tutti i soggetti interessati, così come richiesto dalla Toscana, ovvero istituzioni, azienda e sindacati alla vigilia del possibile licenziamento, già annunciato, di poco meno di 200 lavoratori e abbiamo ovviamente rinnovato la richiesta”.

Il progetto della cooperativa è quello di trasformare la fabbrica ex Gkn di Campi (ora Qf Spa in liquidazione) in un polo delle rinnovabili e della mobilità leggera, con produzioni quali la fabbricazione di pannelli solari fotovoltaici e di cargo bike. Un protocollo d’intesa non vincolante, sottoscritto con investitori istituzionali, mette a disposizione 6 milioni di euro al piano industriale elaborato da Gff e alla sua verifica di fattibilità. A questi si sommano altre 500mila euro di capitalizzazione da parte della stessa cooperativa Gff, che ha come primo socio finanziatore sarà la Società operaia di mutuo soccorso Insorgiamo, emanazione del Collettivo di fabbrica, con 150mila euro provenienti dal crowdfunding della scorsa primavera. Cifre che, per ammissione della stessa Rsu, non soddisfano ancora “il fabbisogno complessivo per la realizzazione del piano industriale”, ma che “tolgono ormai ogni alibi a chiunque”.

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Leonardo Testai

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