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09 marzo 2023

Banca Mps semplifica la sua struttura, i mercati tifano Lovaglio

Ok della Bce all’incorporazione di Mps Capital Services e Mps Leasing & Factoring. Il 26 marzo si depositano le liste per il nuovo Cda.

Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Mps

Prosegue l’implementazione del piano industriale di Banca Mps, sotto la guida dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio: l’istituto senese ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea alle fusioni per incorporazione in Bmps di Mps Capital Services Banca per le Imprese Spa, e di Mps Leasing & Factoring Spa, nell’ottica della razionalizzazione delle attività del gruppo. “Il perfezionamento delle operazioni è atteso entro il primo semestre dell’anno, in linea con quanto previsto dal piano industriale 2022-2026”, afferma Rocca Salimbeni, il cui consiglio d’amministrazione ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio, confermando i risultati preliminari resi noti l’8 febbraio scorso.

“Dopo l’incorporazione in Bmps del Consorzio Operativo Gruppo Montepaschi avvenuta lo scorso dicembre – si legge nella nota diffusa da Siena -, la Banca si avvia così a completare il processo di semplificazione della struttura organizzativa, finalizzato a rendere più agile ed efficiente l’operatività del gruppo, con il conseguimento anche di importanti benefici in termini di costi, in piena continuità dei presidi regolamentari e di conformità alla normativa esterna”.

Il 26 marzo le liste per il nuovo Cda: che farà il Tesoro?

I progressi nell’implementazione del piano industriale sono un segnale positivo per i mercati, che al contrario hanno accolto con sorpresa i (presunti) tentennamenti del Tesoro in vista del deposito delle liste per il rinnovo del Cda di Banca Mps, con scadenza 26 marzo, in vista dell’assemblea degli azionisti che si terrà in aprile. Se infatti il passo d’addio della presidente Patrizia Grieco è stato confermato da tempo dalla diretta interessata, non è piaciuta agli osservatori l’incertezza sulla riconferma dell’ad Lovaglio, riconosciuto dai mercati come l’artefice primo del successo dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, fondamentale per il percorso di risanamento di Banca Mps, e del ritorno a una confortante redditività.

Dopo le turbolenze seguite all’uscita di Axa dal capitale di Banca Mps, una mancata conferma di Lovaglio “sarebbe un terribile errore alla luce del suo track record, del successo dell’aumento di capitale e del suo standing con gli investitori”, sostiene Equita Sim. E anche Mediobanca considera Lovaglio l’uomo con “il track record giusto” per portare Rocca Salimbeni verso “l’obiettivo finale”, ossia la fusione con un partner industriale.

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