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Industria

10 ottobre 2023

Un’acciaieria per due: prende quota l’ipotesi Metinvest a Piombino (con Jsw)

Interlocuzioni in corso fra il ministro Urso, il sindaco Ferrari e la Regione Toscana: si valuta la coabitazione delle due aziende.

Leonardo Testai

Da semplice voce a seria ipotesi di lavoro: il progetto di acciaieria ‘green’ targato Metinvest-Danieli potrebbe davvero trovare casa a Piombino, affiancando e non sostituendo Jsw Steel Italy per il rilancio delle acciaierie ex-Lucchini. Le interlocuzioni di questi giorni fra il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il Comune di Piombino e la Regione Toscana, con l’acquiescenza di Jsw, portano in questa direzione: compreso l’ultimo incontro (telematico) fra Urso, il sindaco Francesco Ferrari e Sajjan Jindal. Il quale ha confermato l’intenzione di investire su un forno elettrico da un milione di tonnellate, e sul revamping del treno barre e del treno vergella – il tondino utilizzato in industria.

Si valuta la coabitazione fra le aziende…

Nel corso del confronto, secondo una nota, l’industriale indiano ha illustrato il programma che il gruppo intende compiere per ammodernare il treno rotaie ed espanderne la capacità produttiva. Urso e Jindal hanno convenuto sulla necessità di accelerare la definizione del nuovo accordo di programma, così da assicurare il coordinamento con gli ulteriori progetti di rilancio del sito di Piombino. Nel corso della settimana sono in programma incontri tecnici. “Tutte le parti in causa – ha spiegato Ferrari – sono d’accordo sulla necessità di una decisa accelerazione che porti alla firma di un nuovo accordo di programma in tempi estremamente brevi. Al fianco di questo – ha sottolineato il sindaco – la valutazione sulla possibilità di inserire un nuovo soggetto in quelle aree. A questo proposito abbiamo fissato nuovi incontri a stretto giro per esaminare la compatibilità logistica tra le aziende”.

La sintonia istituzionale sembra piena: con una telefonata Urso ha informato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sugli esiti dell’incontro. Secondo Giani “il forno elettrico potrebbe attirare gli investimenti di un secondo soggetto, in intesa con Jsw, oppure un secondo soggetto”, come appunto Metinvest-Danieli, “potrebbe direttamente introdursi nell’area che era in concessione, ma la concessione è scaduta. Quindi potrebbero esserci due soggetti: Jsw che si specializza sulle rotaie, e poi l’altra produzione di acciaio potrebbe trovare coordinate queste due realtà. Fatto sta che su Piombino si sta riaccendendo l’attenzione, grazie anche al rigassificatore e alle potenzialità che sta dimostrando il porto. E’ una partita totalmente aperta”.

… e si lavora alla ricostruzione dell’Ucraina

L’operazione Metinvest-Danieli – per la quale si tenta la carta Piombino, dopo il rifiuto della Regione Friuli-Venezia Giulia in estate – ha una valenza non solo economica, ma anche politica. Metinvest, multinazionale ucraino-olandese, è alla ricerca di nuove opportunità prouttive dopo che l’invasione russa dell’Ucraina ha portato alla sostanziale distruzione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Da qui la partnership con la friulana Danieli, produttrice di macchine e impianti per l’industria della metallurgia e della siderurgia, che ha deciso di mettere in vendita il suo stabilimento in Russia, e che attraverso il rapporto con Metinvest può ambire a “significative opportunità”, scrivono gli analisti di Equita, “legate alla ricostruzione dell’Ucraina e al rilancio del suo settore siderurgico”.

Il progetto per realizzare un’acciaieria in Italia – se non in Friuli, forse a Piombino -, secondo quanto emerso alla nascita della joint venture Metinvest-Danieli, vale oltre due milioni di euro: nelle intenzioni dei suoi promotori “garantirà migliaia di posti di lavoro in Ucraina e in Italia e contribuirà a ripristinare i precedenti elevati livelli di utilizzo dei siti minerari di ferro del gruppo. Questi ultimi stanno attualmente operando a capacità ridotta a causa del blocco dei porti ucraini e della perdita del controllo operativo sugli impianti di Mariupol di Metinvest”. Il progetto per San Giorgio di Nogaro (Udine) prevedeva una capacità produttiva di 2,5 milioni di tonnellate di coils – rotoli di lamiera – laminati a caldo, con 700 posti di lavoro diretti e tre volte tanto nell’indotto locale.

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Leonardo Testai

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