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26 luglio 2023

I trasportatori contro Toscana Strade: “No al pedaggio per i tir sulla Fi-Pi-Li”

Assotir incontra i gruppi politici in Consiglio regionale, mentre Cna Fita invia una segnalazione all’Antitrust.

Un no secco all’idea del pedaggio per i tir sulla Sgc Fi-Pi-Li, e molti dubbi sul progetto di una società in house – Toscana Strade Spa – per gestire l’infrastruttura viaria. Assotir e Cna Fita hanno ribadito la loro posizione, e chiedono alla Regione di ripensarci. Se Assotir, che ha incontrato i gruppi politici del Consiglio regionale, si fa forte delle perplessità espresse sia nella maggioranza che nell’opposizione, gli autotrasportatori di Cna hanno inviato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato una segnalazione sul progetto di pedaggio selettivo per i veicoli pesanti.

“La Fi-Pi-Li serve alcuni tra i più grandi distretti industriali d’Italia – osserva Cna Fita – e, quindi, l’introduzione del pedaggio a pagamento per i veicoli pesanti non potrà mai interrompere il flusso di merce a loro strettamente collegata. L’aumento dei costi collide invece con la necessità di garantire alle imprese interessate pari condizioni di accesso al mercato. La scelta della Regione Toscana, senza apportare sostanziali benefici alla viabilità, rischia di destabilizzare non solo l’autotrasporto di merci e persone ma l’intera economia della zona produttiva interessata”.

Dubbi anche nella maggioranza di Giani

Il giro di consultazioni di Assotir, a sua volta, ha rilevato dubbi non solo nel campo dell’opposizione, ma anche nella maggioranza. “Quando dico che ci sono perplessità in tutti i gruppi, intendo tutti i gruppi”, conferma Maurizio Bandecchi, coordinatore regionale di Assotir. “Con un po’ di sorpresa – spiega – abbiamo trovato una unanime contrarietà o perplessità sul progetto, sicuramente non c’è nessuno apertamente favorevole né alle ipotesi di Toscana Strade in sé, né del pedaggiamento selettivo per i tir, su cui sono quasi tutti d’accordo perché è iniquo, e insufficiente per poter mettere veramente in sicurezza la Fi-Pi-Li e fare la famosa corsia di emergenza o terza corsia che dir si voglia”.

Le entrate previste per la nuova società, infatti, si aggirerebbero sui 15 milioni di euro annui. “Riteniamo improbabile che con quei 15 milioni si possa sostenere la manutenzione ordinaria, la costruzione di una terza corsia e gli stipendi dei numerosi dipendenti che dovranno essere assunti da Toscana Strade”, argomenta Irene Galletti, capogruppo del M5s a Palazzo del Pegaso, che annuncia un emendamento al Piano Regionale di Sviluppo per avviare un confronto in sede istituzionale – andando incontro a una richiesta di Assotir.

“Un aggravio pesante per le imprese”

La tesi delle imprese dell’autotrasporto è, dunque, che il gettito dei pedaggi selettivi sarebbe insufficiente per il progetto della Regione, ma un sicuro aggravio di costi per gli operatori. “Se ogni passaggio in Fi-Pi-Li è stimabile in tutta la tratta da Livorno a Firenze in 7-9 euro – sostiene Bandecchi -, si presume che possa essere diviso a metà per il tragitto dalla Toscana centrale verso Firenze o verso la costa. Considerando che i mezzi che fanno i corrieri, che portano i container, percorrono la strada almeno due, quattro volte al giorno, si tratta di 10-20 euro come minimo al giorno. Su un bilancio complessivo delle imprese, perché la dimensione media delle imprese dei trasporti in Toscana è fra i 5 e 10 mezzi, l’aggravio è piuttosto pesante”.

Da qui la richiesta di un rinvio, e un supplemento di indagine e riflessione sul progetto di Toscana Strade. In caso contrario, Assotir – come Cna Fita – non esclude di ricorrere a iniziative di protesta. “Non ci bastano le pacche sulle spalle dalla politica, bisogna che alle parole seguano i fatti, altrimenti noi agiremo di conseguenza”, ha affermato Claudio Donati, segretario nazionale dell’associazione, in una conferenza stampa a Firenze, invocando la ripresa di un confronto con la Giunta regionale.

Il governatore risponde picche

Il primissimo feedback giunto da Palazzo Strozzi Sacrati, va detto, non può aver soddisfatto l’associazione. “Assotir tiene una posizione che è comprensibile perché tutela interessi di parte, ovvero tutela gli interessi dei tir che preferiscono non pagare un pedaggio, e lo faremmo tutti probabilmente se ci trovassimo ad essere quelli che gestiscono un tir”, ha replicato a stretto giro di posta Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, secondo cui “noi dobbiamo tutelare gli interessi generali”, e dunque “il progetto di Toscana Strade è perché si possa arrivare ad una gestione della Fi-Pi-Li più adeguata”, e viato che “i soldi alle strade non li danno né il Pnrr, né i fondi europei, o si mette un pedaggio ai tir o questi lavori non si fanno. Io sono per fare questi lavori”.

A chiedere un vero confronto fra Regione e categorie – non solo sul pedaggio per i tir sulla Fi-Pi-Li, ma anche sullo spauracchio di autovelox usati per fare cassa – è invece il centrodestra. “Non è tassando il mondo del trasporto merci che si risolvono i problemi di una strada regionale – accusa il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella – per la quale sono stati spesi 43 milioni di euro in 3 anni, senza che disagi e code siano diminuiti. Gli enti locali non possono trattare gli autotrasportatori come un bancomat per tappare le buche e finanziare la nascita di Toscana Strade, ennesimo carrozzone pubblico. Senza contare che non esistono strade a pedaggio selettivo in Italia”.

“Pedaggio per i tir? Meglio pagare tutti, ma…”

Le alternative praticabili, secondo Assotir, ci sono. “Se si parla di pedaggio – sostiene Bandecchi – che paghino tutti è già una forma di equità, però non sta a noi dirlo. Un’altra cosa, se si vuole insistere su questa strada del pedaggio, almeno nei tratti che è possibile mettere in sicurezza, dove si possono fare degli interventi, potrebbe essere introdurre delle forme di abbonamento annuale con una cifra che magari potrebbe essere pagabile in un’unica soluzione, sul modello della ‘vignetta’ come funziona già in alcuni paesi europei”.

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