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29 maggio 2023

Tessile, Manteco lancia la lana vergine a basso impatto

L’azienda pratese, punto di riferimento nella sostenibilità ambientale, ha messo a punto un prodotto innovativo presentato a Iuav Venezia.

Silvia Pieraccini

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L’azienda tessile Manteco di Montemurlo (Prato) – uno dei leader del distretto pratese con 97,5 milioni di fatturato 2022 per l’85% all’export e 120 dipendenti diretti – si prepara a lanciare, in occasione degli 80 anni di vita, una lana vergine a basso impatto definita “rivoluzionaria” dai fratelli Marco e Matteo Mantellassi, terza generazione alla guida del gruppo specializzato in tessuti cardati per abbigliamento (ne produce 35mila metri al giorno).

I fratelli Mantellassi hanno annunciato il nuovo prodotto oggi, 29 maggio, a Venezia, nel corso del convegno “Tempi Responsabili” organizzato dall’Università Iuav e inserito in un progetto sulla cultura della sostenibilità che si svilupperà in quattro tappe, e che in questa prima giornata ha visto la presenza della direttrice artistica delle linee donne di Dior (gruppo Lvmh), l’italiana Maria Grazia Chiuri.

Impatto ambientale ridotto del 60%

“Abbiamo inventato una lana low impact – hanno spiegato i fratelli Mantellassi – sarà una lana vergine rivoluzionaria, che ha mediamente il 60% di impatto ambientale in meno rispetto a una produzione standard”. L’impatto è stato valutato col metodo Lca (life cycle assessment), che prende in esame l’intera vita del prodotto, dalla nascita della fibra alla distribuzione. Manteco è una delle aziende di riferimento nel distretto pratese sul tema della sostenibilità, soprattutto per il fatto di aver puntato da tempo sulle fibre riciclate – lana e cashmere – e aver investito sulla formazione di giovani e designer con la Manteco Academy, nella convinzione che “senza conoscenza dei materiali non può esserci sostenibilità”. L’azienda pratese ha abbracciato anche la produzione “a corto raggio”: realizza tutti i tessuti entro otto chilometri dalla sede, grazie a 52 partner che lavorano quasi esclusivamente per il gruppo.

Il 50% della produzione è riciclata

Oggi quasi il 50% della produzione tessile di Manteco arriva da un processo di riciclo delle fibre. “Per tanti anni il tessuto riciclato è stato considerato povero – hanno spiegato i fratelli Mantellassi – noi siamo riusciti a dargli valore, dimostrando con le analisi di processo che ha un impatto ambientale grandemente inferiore al tessuto vergine, e a portarlo a gruppi come Kering e Lvmh che dieci anni fa mai avrebbero accettato di usarlo”.

La scuola indiana di ricamo voluta da Chiuri apre a Bologna

Il convegno veneziano ha certificato come il processo di misurazione e rendicontazione della sostenibilità stia subendo un’accelerazione grandiosa, e ha presentato declinazioni inclusive di questo concetto come quella indiana della Chanakya School of craft, una scuola di ricamo per donne, gratuita e della durata di 18 mesi, creata nel 2016 a Mumbai da Karishma Swali (il cui padre possiede un grande ricamificio) con la spinta e la collaborazione di Maria Grazia Chiuri. La scuola ha una filiale anche a Bologna che nel 2014 (quando avrà trovato una sede più grande) diventerà pienamente operativa, con l’attivazione di corsi di ricamo.

L’attenzione ai fornitori della filiera è un “pallino” della stilista Chiuri, che da sempre li seleziona personalmente: “Conosco quasi tutte le aziende produttive di moda che ci sono in Italia – ha spiegato – e per questo devo ringraziare Fendi: quando ho lasciato la maison, aveva 26 laboratori che producevano le sue borse”.

Autore:

Silvia Pieraccini

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