La fiscalità è stata al centro dell’assemblea annuale di Confindustria Toscana Nord (Lucca, Pistoia, Prato), svoltasi questo pomeriggio al teatro Bolognini di Pistoia. Lo è stata nella relazione introduttiva del presidente appena confermato Daniele Matteini e lo è stata nel breve collegamento audio video da Roma il viceministro dell’Economia e delle finanze Maurizio Leo. Matteini ha introdotto il tema parlando della riforma fiscale come “un’opportunità straordinaria” e sottolineando che “sarebbe un danno irreparabile se andasse sprecata”. Sulla stessa linea del sottosegretario che ha definito quella fiscale una “riforma epocale, di sistema” e ha impegnato il governo a semplificare e razionalizzare il rapporto tra fisco e contribuenti, lavorando ad un rapporto più proficuo e collaborativo, con maggiore inflessibilità per chi non rispetta le norme.
Matteini: la fiscalità non deve restare alta
Il presidente di Confindustria Toscana nord ha poi sfatato la convinzione secondo la quale la pressione fiscale debba restare alta a causa del debito pubblico elevato: “Un modo solido e virtuoso per ridurlo è agire sul denominatore, il PIL, e chi può farlo se non le imprese?”. Il primo obiettivo della riforma deve essere la riduzione del carico fiscale su imprese e lavoratori: “Questa – ha detto Matteini – è una rivoluzione ben più efficace del salario minimo”. Il presidente ha insistito poi sulla necessità di semplificazioni e agevolazioni e sulla certezza del diritto per il quale ha citato, come paradigmatica, la vicenda dei bonus edilizi: “Le imprese e i loro committenti si sono avvalsi di una legge dello Stato, non di loro opzioni personali”. Quindi una citazione su tassa “molto speciale”, quella “dell’inefficienza del sistema”: sono i ritardi, i disservizi, le carenze, ha concluso Matteini, che pesano sulla quotidianità delle imprese e sul loro sviluppo.
Necessità di una semplificazione generalizzata
Dopo Matteini sono intervenuti anche il direttore del Centro Studi Confindustria Alessandro Fontana, che ha analizzato i dati statistici degli andamenti economici e il vicepresidente di Confindustria per il Credito, la finanza e il fisco, Emanuele Orsini, che ha a sua volta insistito sulla inopportunità di interventi isolati e sulla necessità di una semplificazione generalizzata e coerente che garantisca certezza del diritto e sulla “introdurre di strumenti di politica industriale che valorizzino il progetto di riconversione aziendale nel suo complesso”.
Paolo Vannini