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Industria

07 settembre 2023

Ricavi e addetti, Probios punta a “quota 100” per il 2026

L’azienda fiorentina dell’alimentazione bio avvia un percorso di crescita con l’apporto del nuovo socio Agreen Capital.

Leonardo Testai

Un percorso di crescita per triplicare i ricavi, e quasi raddoppiare gli addetti, nel giro di tre anni: questo l’orizonte di Probios, l’azienda di Calenzano (Firenze) attiva nel campo dell’alimentazione bio e salutare, che dalla primavera scorsa è controllata dal club deal internazionale Agreen Capital, specializzato in operazioni relative al settore agroalimentare e food tech con focus sui prodotti salutistici. Il Sana di Bologna che si apre oggi – la principale fiera in Italia per il bio e il naturale – sarà l’occasione per Probios di mostrare i prodotti di punta, e festeggiare i 45 anni di attività.

Nel 2023 Probios avrà 30 milioni di ricavi

“Ci piacerebbe superare la ‘quota 100’, per ricavi e forza lavoro”, afferma Renato Calabrese, amministratore delegato di Probios, spiegando che nel 2023 l’azienda arriverà a un fatturato intorno ai 30 milioni, in calo rispetto ai 32 milioni dell’anno passato “ma con un perimetro societario leggermente cambiato rispetto al 2022, quindi a pari perimetro rispetto all’anno scorso c’è un incremento del 12-13%; e anche il nostro Ebitda crescerà rispetto al 2022, arrivando intorno ai 2 milioni di euro”.

Un simile progetto di crescita per il 2026, osserva Calabrese, “vede direttrici di crescita anche per linee esterne, oltre che interne: siamo molto aperti alle occasioni che si possono presentare. Ma il termine ‘acquisizioni’ non mi piace tantissimo: piuttosto, vedo la possibilità attraverso Probios di creare aggregazioni con tutti quegli operatori che nel corso degli anni si sono specializzati su singoli mercati o singole categorie di prodotto, per creare tutti insieme, partendo da una condivisione di valori, un punto di riferimento per l’alimentazione salutare”. Secondo il manager, infatti, “il mercato ha necessità di un player forte, di respiro internazionale, con una grande competenza sui prodotti, e con un presidio diversificato sui canali di distribuzione”.

“No alle sgrammature, trasparenza per i consumatori”

Oggi Probios è presente in oltre 4.000 punti vendita con più di 850 tra referenze ‘free from’ – fra cui 490 prodotti senza glutine – e ad alto contenuto proteico. L’azienda mette a punto i suoi prodotti con aziende partner, sviluppando la ricetta del prodotto e facendola realizzare a terzi. Fra i nuovi prodotti in vetrina al Sana di Bologna, le Chips di ceci al curry, nuova variante di uno dei prodotti più venduti di Probios, e gli Avena Cookies, rivisitazione dei classici biscotti made in Usa, ma senza glutine, lattosio e uova. Nel tempo, spiega Calabrese, “siamo andati specializzandoci in alimenti che hanno una connotazione salutistica: la nostra ambizione è offrire ai consumatori prodotti gustosi, che consentano anche un piccolo peccato di gola, con materie prime biologiche”.

L’amministratore delegato di Probios rivendica però anche una scelta in controtendenza rispetto a quello che accade sul mercato, relativamente al fenomeno delle sgrammature, ossia la riduzione del peso dei prodotti in vendita per mantenerne stabile il prezzo in tempi di inflazione boom. “Abbiamo lanciato di recente un pack più grande per le nostre Chips di ceci – spiega -, dove il costo al chilo si abbassa. Pensiamo che l’operazione di risparmio per il consumatore debba essere reale e non apparente, e che il consumatore debba essere trattato in maniera trasparente”.

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Leonardo Testai

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