Forese non tutti sanno che Firenze, insieme a Milano e Genova, è una delle tre principali città italiane vocate all’ingegneria del vento. Per questo motivo, dal 28 al 31 agosto 2023 si terrà proprio nel capoluogo toscano il meeting dei massimi esperti internazionali sugli effetti del vento e dei cambiamenti climatici su ambiente costruito e grandi infrastrutture. Si parlerà anche di energia rinnovabile del vento e sfide del futuro Eventi meteorologici estremi, sfide progettuali e innovazioni tecnologiche. Ne parleranno gli esperti della comunità scientifica internazionale, ben 730 congressisti, nel corso del 16esimo Convegno internazionale dell’Ingegneria del Vento – ICWE 16, il più importante evento mondiale del settore, che si terrà a Firenze al Palazzo dei Congressi (Piazza Adua, 1).
Una storia antica, un futuro da costruire
Il convegno è organizzato dal Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale – DICEA dell’Università di Firenze, nell’ambito dell’International Association for Wind Engineering (IAWE), in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ingegneria del Vento e del Centro di Ricerca Interuniversitario di Aerodinamica delle Costruzioni e Ingegneria del Vento (CRIACIV). Si tiene ogni 4 anni e si svolge per la prima volta in Italia, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, della Regione Toscana e del Comune di Firenze. L’ultimo convegno del genere si era tenuto a Pechino nel 2019. Densissimo il programma, che sarà suddiviso in sei sessioni plenarie, otto mini-simposi, 115 sessioni tecniche previste ogni giorno e tre sessioni dedicate ai 553 lavori scientifici e ai 45 poster selezionati.
“Firenze leader mondiale in questo settore “
“Il successo senza precedenti di partecipanti, circa 800, provenienti da 40 paesi, testimonia la risonanza e la qualità dell’organizzazione dell’Università di Firenze, riconosciuta internazionalmente come leader nel settore dell’ingegneria del vento attraverso il CRIACIV” spiega Claudio Borri, ordinario di Scienza delle costruzioni e chairman del convegno, assieme al co-chairman Gianni Bartoli, ordinario di Tecnica delle costruzioni dell’Ateneo fiorentino.
I maggiori esperti nazionali e internazionali dibatteranno sui temi più attuali: dagli effetti del vento sull’ambiente, a quelli sugli edifici e sulle grandi strutture e infrastrutture, alle azioni straordinarie dovute ai fenomeni meteorologici estremi. “Grande attenzione avranno il tema dell’Intelligenza Artificiale applicata al nostro campo di studi e di intervento e quello relativo alla “bridge aerodynamics”, cioè gli effetti del vento sui ponti – sottolinea Borri -, in particolare quelli di grande e grandissima luce (> 1,5 km), le cui realizzazioni si sono moltiplicate nel mondo negli ultimi anni”. La giornata conclusiva, giovedì 31, si aprirà con una sessione dedicata al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, per il quale sta lavorando la società WeBuilt (nata da Impregilo e Cnc). “Sarà questa un’occasione di confronto e discussione sugli aspetti tecnici e ingegneristici dell’opera – conclude il docente dell’Università di Firenze – grazie anche alla presenza dei progettisti, nazionali e internazionali, dei consulenti e degli operatori coinvolti nel progetto”.
Studiare il vento significa anche analizzare i cambiamenti climatici, dalla desertificazione alla potenza delle raffiche sulla neve. “E’ una materia affascinante e complicata – spiega ancora Borri – Moltissimi sono gli studenti che si appassionano a questo tema e noi, a Firenze, con la prima Galleria del vento costruita a Prato, possiamo dire di essere dei pionieri della materia”. (sg)