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Territorio

29 novembre 2023

Infrastrutture, la Toscana insegue ancora gli standard europei

Secondo il monitoraggio 2023 del Priim presentato dalla Regione sono previsti altri 11,8 miliardi di spese fino al 2030.

Leonardo Testai

La rincorsa della Toscana al potenziamento delle sue infrastrutture – dalla Tirrenica alla Tav, dalle terze corsie autostradali alla tramvia di Firenze – prosegue: alla fine del 2022 in regione sono stati realizzati interventi infrastrutturali per 6,2 miliardi di euro, con altri 11,8 miliardi di spese da sostenere fino al 2030. E’ quanto emerge dal documento 2023 di monitoraggio del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (Priim), presentato dalla Regione con il tradizionale convegno annuale, a cui hanno preso parte rappresentanti di Rfi, Aspi, Trenitalia, Autolinee Toscane, Ance, Arpat, Cgil, Cisl e Uil.

“La Toscana ha un livello di infrastrutturazione che è in media con il livello europeo, ma ancora non vicina alle regioni più dinamiche del centro e nord Europa”, ha ammesso Stefano Baccelli, assessore regionale alle infrastrutture. “La nostra regione – ha osservato – ha bisogno di avere attenzioni peculiari ai vari territori, perché c’è una Toscana diffusa che è ricca di borghi, centri, aree periferiche e costiere molto interconnesse che necessitano di infrastrutture e mobilità sostenibile volte e frenare i fenomeni di deantropizzazione e le aree a vocazione metropolitana come quella fiorentina che ha bisogno di superare i congestionamenti che sono anche frutto di un tessuto vivo e produttivo”.

Coi lavori 24mila unità di lavoro attivate ogni anno

“Gli interventi considerati – si legge nel documento – hanno un orizzonte temporale eterogeneo; alcuni si trovano in fase di realizzazione ma i tempi della loro conclusione sono resi incerti da problematiche legate alle modalità di esecuzione (come gli interventi sull’autostrada A1 e sul nodo fiorentino dell’Alta Velocità)”. Sul versante dell’occupazione, gli interventi attiveranno più di 126mila unità di lavoro dipendenti e quasi 90mila unità di lavoro autonome, che corrisponde ad una media annua di circa 24.000 unità di lavoro.

Rispetto alla fotografia del monitoraggio Priim dell’anno passato, la Regione ha 15 opere di viabilità regionale in corso o con gara avviata, per un importo di 131 mln, tra cui si ricorda il nuovo Ponte sull’Arno tra Signa e Lastra a Signa per 71,5 mln aggiudicato nell’agosto 2023; 11 opere ultimate, tra cui si ricordano sulla Fi-PI-LI il lotto 2a sul viadotto del Turbone, sulla SR 2 Cassia la rotatoria di isola d’Arbia ed il primo lotto della variante di Staggia, sulla SR 436 della Francesca il lotto 3 della variante fra la località Pazzera e la SP Camporcioni; 19 interventi con progettazione in corso o conclusa.

Scintille sulla talpa (e sul pedaggio in Fi-Pi-Li)

“La modernizzazione delle infrastrutture è uno degli obiettivi fondamentali della Toscana”, ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione, citando gli ultimi successi: la rottura del diaframma nella galleria di Serravalle sulla linea ferroviaria Pistoia-Montecatini, e il progetto che porterà l’anno prossimo alla posa della prima pietra per il ponte sull’Arno fra Signa e Lastra a Signa. Ma anche la delusione per i 30 milioni per la tramvia di Firenze che il governo ha dirottato altrove: “Consiglierò al ministro di rimediare”. ha detto, paventando il rischio che venga meno “il tratto che collega la tramvia fino alla ex Stazione Leopolda, e quindi alla rete tramviaria generale”.

Il dibattito ha visto anche scintille fra il segretario della Fit-Cisl Stefano Boni e il direttore investimenti di Rfi Lucio Menta sulla questione del tunnel Tav di Firenze: “La talpa non scava, gira ma non scava, e quindi significa che i tempi verranno allungati all’infinito ancora una volta”, ha accusato Boni. “Sta lavorando, tant’è che ci sono i treni che stanno portando il materiale fuori da Firenze”, ha ribattuto Menta. Sul tema della Fi-Pi-Li, invece, il presidente di Ance Toscana Rossano Massai ha osservato come “siamo molto scettici sul fatto che le problematiche che ha questa strada si possano risolvere con un pedaggio dei mezzi pesanti e con le multe”, mentre Giani ha detto che “la lascerei gratis, se avessi i soldi”.

Antonio Raschillà, responsabile Aspi per le Grandi Opere nell’area di Firenze, ha fatto a sua volta il punto sui lavori autostradali: “Per quanto riguarda la terza corsia della A1 tra Firenze Sud e Incisa, i lavori dovrebbero terminare intorno alla fine del 2026. Per quanto riguarda l’A11, il cronoprogramma lavori di progetto prevede circa 30-32 mesi per il nodo di Peretola e 34 per l’ampliamento dell’asse fino a Prato, a cui vanno aggiunti circa 10-12 mesi del lotto di completamento che è in fase di sviluppo”.

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Leonardo Testai

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