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Territorio

11 maggio 2023

Il porto di Marina di Carrara cresce del 60% e diventa motore di sviluppo

Nel 2022 boom dei traffici commerciali. Ora l’Authority punta sul nuovo piano regolatore portuale e sul waterfront per crescere ancora.

Silvia Pieraccini

Il porto di Marina di Carrara

Nel 2022 i traffici di merci nel porto di Marina di Carrara sono cresciuti del 60% rispetto all’anno precedente, passando da 3,5 a 5,5 milioni di tonnellate; anche l’impatto economico delle attività portuali sul territorio è salito dai 363 milioni del 2021 (con cinquemila addetti tra diretti e indotto) a ben oltre i 400 milioni (con settemila addetti). Marmo, meccanica (in particolare quella di Baker Hughes-Nuovo Pignone) e nautica (trainata dal cantiere The Italian Sea Group) sono i principali settori che hanno alimentato i traffici.

Piano regolatore portuale e waterfront per crescere

Ora il piccolo porto toscano, che insieme a quello della Spezia fa capo all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, punta ad ampliarsi e riorganizzarsi per crescere ancora e per far crescere (anche) il territorio attraverso due strumenti: il piano regolatore portuale, in via di elaborazione e destinato a sostituire quello attuale che risale al 1981; e il waterfront, il percorso lungo-porto i cui lavori sono appena cominciati e che sarà pronto tra due anni.

Lo studio dell’Irs sull’economia del mare

La prospettiva di crescita del porto è stata al centro oggi, 11 maggio, di una tavola rotonda organizzata dalla Camera di commercio Toscana Nord-ovest (nata un anno fa dall’unione di quelle di Massa Carrara, Lucca e Pisa) e dall’Autorità portuale, cui ha preso parte il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani. Presenti anche la sindaca di Carrara, Serena Arrighi e il consigliere regionale Giacomo Bugliani. Il confronto ha preso le mosse da uno studio dell’Isr-Istituto studi e ricerche, illustrato dal presidente della stessa Camera, Valter Tamburini: “Il porto è cresciuto fortemente nell’ultimo decennio – ha detto – e ha tutte le potenzialità per continuare a farlo attraverso il nuovo piano regolatore portuale che razionalizzerebbe le attività, separando quelle commerciali, cantieristiche e le crociere, e valorizzerebbe il rapporto con la città con la costruzione del waterfront”.

100 milioni per il nuovo porto

Il presidente Giani ha promesso attenzione e rapidità nel dare il via libera al piano regolatore portuale che, secondo quanto confermato dal presidente dell’Authority Mario Sommariva, sarà adottato in giugno dopo aver completato la valutazione ambientale strategica e “potrebbe essere approvato nel giro di un anno e mezzo grazie alla legge del 2021 che abbrevia i tempi, prevedendo un’intesa col Comune e con la Regione e un parere del Consiglio superiore del lavori pubblici da fornire in tempi certi”, ha spiegato Sommariva, fissando dunque a fine 2024 la dead-line. “Puntiamo sulla semplicità del piano – ha aggiunto il presidente dell’Authority – che prevede un nuovo pontile, il prolungamento della banchina Tagliercio per sviluppare le crociere e l’avanzamento della banchina Buscariol con l’installazione di un travel lift pubblico”. La stima sommaria degli interventi si aggira sui 100 milioni di euro che l’Autorità portuale si dice pronta a sostenere.

Le promesse di Giani

“Quando il piano regolatore portuale verrà adottato lo seguirò in prima persona – ha detto Giani – cercando di far terminare l’iter nei tempi più rapidi possibili. Le attività marittime stanno acquistando sempre maggiore importanza in Toscana e per questo in settembre organizzeremo una conferenza regionale sul mare”. Il presidente della Regione ha risposto anche a chi teme che il restyling del porto provochi erosione costiera (alcuni comitati sono già andati in Regione a protestare, ha rivelato) e metta a rischio il turismo: “Abbiamo deciso di inserire il contrasto all’erosione costiera tra i progetti-bandiera del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e di stanziare 96 milioni per gli interventi”, ha detto annunciando poi il via libera nella Giunta regionale (dovrà passare in Consiglio) di una variazione al bilancio regionale che anticipa 12 milioni di euro per le bonifiche dell’ex Polo chimico di Massa-Carrara.

Baker Hughes cresce

Infine Giani ha promesso di valutare la proposta avanzata dal consigliere regionale Bugliani di istituire un consorzio che riunisca gli operatori pubblici e privati del territorio per contrastare sempre il fenomeno dell’erosione costiera, mentre la sindaca Arrighi ha ricordato che uno dei motivi per cui Baker Hughes-Nuovo Pignone sta investendo sul territorio, negli stabilimenti di Avenza di Carrara e di Massa, è proprio la presenza del porto: “In breve l’azienda passerà da 1.200 a 2.000 dipendenti”, ha detto.

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Silvia Pieraccini

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