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29 marzo 2024

Il Pnrr mette le ali al restyling degli hotel toscani

Sono 388 gli interventi, per un totale di 150 milioni di investimenti, spinti dal Piano per migliorare sostenibilità e digitalizzazione. Ecco quali.

Silvia Pieraccini

L'hotel termale Adler a Bagno Vignoni (Siena), oggetto di un investimento da quasi sette milioni di euro

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) spinge la riqualificazione degli hotel e agriturismi toscani, soprattutto in chiave sostenibile e digitale. Le risorse milionarie stanziate (in più bandi) dal Ministero del Turismo – sia sotto forma di contributi a fondo perduto, che di credito d’imposta e di finanziamenti agevolati – stanno aiutando le strutture ricettive a realizzare quegli investimenti che puntano alla sostenibilità (in particolare riqualificazione energetica e antisismica, ma anche abbattimento delle barriere architettoniche, manutenzione straordinaria, acquisto o rinnovo di arredi) e alla digitalizzazione.

388 interventi alberghieri finanziati dal Piano di ripresa

Sono 388 i progetti toscani che, stando al portale OpenPnrr, hanno ottenuto un contributo dal ministero del Turismo sotto forma di credito d’imposta, e in larga parte si tratta di strutture a 4 e 5 stelle: il progetto più corposo è quello dell’hotel Adler, oasi di lusso termale a Bagno Vignoni (San Quirico d’Orcia, Siena), che sta investendo quasi sette milioni di euro (6,84), di cui 305mila finanziati dal Pnrr, per ristrutturare le camere e la piscina termale e installare il nuovo impianto wi-fi. Corposo anche l’intervento della società Edilmarina srl che sta investendo cinque milioni di euro, di cui 660mila finanziati dal Pnrr, per ristrutturare l’Argentario Golf resort e spa, cinque stelle in località Le Piane a Porto Ercole (Grosseto), così come quello della Tenuta di Castelfalfi a Montaione, nella campagna al confine tra Firenze e Pisa, che investe 4,4 milioni, di cui 594mila del Pnrr, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, wi-fi e efficientamento energetico.

In Maremma tanti investimenti

Sempre sulla costa si investono quasi 3 milioni di euro (esattamente 2,98), di cui 432mila finanziati dal Pnrr, nella riqualificazione di Baia Etrusca a Riotorto (Piombino) e 2,83 milioni nel progetto promosso dalla società La Spiaggia srl di Punta Ala, in Maremma, per ristrutturare e ammodernare un fabbricato a uso alberghiero. A Punta Ala si moltiplicano gli investimenti: dalla Dimora di Punta Ala di Arli srl, che investe 1,76 milioni di cui 323mila finanziati dal Pnrr, al Golf Hotel Punta Ala che fa capo a Roma Invest Holding srl e investe 1,65 milioni di cui 311mila euro del Pnrr.

A Firenze si moltiplicano le riqualificazioni

Anche a Firenze, che assorbe il 30% dei turisti che arrivano in Toscana, fervono i lavori di ristrutturazione delle strutture ricettive: tra quelle finanziate dal Pnrr ci sono l’hotel Palazzo Ognissanti, che fa capo a Saf srl (investimento 2,42 milioni di cui 390mila euro di credito d’imposta); l’hotel Concorde Firenze, che fa capo a Firenze Touring srl (investimento di 1,85 milioni di euro di cui 326mila finanziati dal Pnrr); l’hotel Bonciani, che fa capo a Due Strade srl e investe nell’ammodernamento 1,62 milioni di euro di cui 308mila del Pnrr; l’hotel Donatello, pronto a investire 1,42 milioni di euro nell’efficientamento energetico di cui 285mila euro del Pnrr; l’hotel Art Gallery della Lungarno Alberghi, che investe 696mila euro di cui 214mila finanziati dal Pnrr.

Ecco gli hotel (di lusso) nuovi di zecca

Accanto a questi interventi, a Firenze sono in corso anche riqualificazioni “pesanti” di edifici dismessi per realizzare hotel nel segmento alto, dall’ex ospedale militare San Gallo (dove opera il gruppo Gb Invest in joint con Liaigre Hospitality Venture) all’ex scuola di Sanità militare sopra Ponte Vecchio (del magnate argentino Alfredo Lowenstein); dall’ex collegio Alla Querce (acquisito dal gruppo indiano Leeu Collection di Analjit Singh e affidato in gestione alla catena Auberge Resorts che fa capo all’imprenditore americano Dan Friedkin) a un palazzo ottocentesco ex-Fondiaria in piazza Libertà (proprietà del gruppo Gb Invest di Stefano Nesti, sarà gestito dal gruppo tedesco Ruby); dall’ex hotel Majestic (diventerà un cinque stelle “W”, marchio lifestyle del colosso alberghiero Marriott) all’ex ostello Villa Camerata (del gruppo israeliano Omnam che ha fatto l’accordo con Baccarat Hotels & Resorts).

In arrivo qualche centinaia di camere in più

Proprio nel momento in cui si riaccende la discussione sull'”invasione” turistica e sulle politiche da seguire per migliorare la qualità degli ospiti e dei servizi, l’unica certezza sono i 150 milioni di investimenti che gli hotel e agriturismi toscani stanno facendo spinti dal Pnrr, cui si affiancano altri 500 milioni di investimenti per trasformare in alberghi edifici abbandonati o destinati ad altri usi. Entro il 2026 ci sarà alcune centinaia di camere in più.

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Silvia Pieraccini

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