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11 novembre 2022

Il mercato immobiliare regge, +13% compravendite a metà anno

Malgrado inflazione e tassi, Fiaip attende un’ulteriore crescita per l’anno in corso, senza un decremento dei prezzi.

Leonardo Testai

In Toscana il mercato immobiliare regge ancora, malgrado i fattori che stanno portando a un rallentamento degli affari. Anzi, secondo Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) il 2022 vedrà una ulteriore crescita delle compravendite, senza decremento delle quotazioni. I dati più aggiornati dell’osservatorio Omi dell’Agenzia delle Entrate rivelano che nel primo semestre dell’anno le compravendite sono cresciute in totale del 13,2%, con andamenti differenziati tra capoluoghi (+11,9%) e non capoluogo (+13,9%). Nel solo secondo trimestre il dato complessivo cresce del 10%, contro il 17,1% del primo trimestre.

I dati di Fiaip sul mercato immobiliare in Toscana, che certificano la ripresa delle compravendite nel 2021 rispetto al 2020, assecondando un andamento nazionale che ha registrato un +35% anno su anno, sono il preludio a una ulteriore crescita prevista per la fine del 2022, in un quadro di prezzi sostanzialmente stazionari, e anzi perfino in crescita per le tipologie residenziali più ricercate. In attesa delle novità sugli incentivi per le ristrutturazioni, uno dei driver del buon andamento del mercato negli ultimi anni.

“Anche se ci sono situazioni che stanno rallentando un buon trend, ipotizziamo che si vada a chiusura in una condizione ottimale”, ha affermato Simone Beni, presidente Fiaip Toscana, in occasione della presentazione dell’Osservatorio. “Ci sono delle tipologie immobiliari – ha spiegato -, tipo gli appartamenti che hanno qualcosa in più come lo spazio esterno, la comodità della posizione o del garage, quelle hanno avuto una velocità di vendita superiore rispetto alle altre, e in alcuni casi abbiamo visto anche un ritocco dei prezzi. Le altre che avevano delle difficoltà oggettive non hanno avuto un decremento, ma sono rimaste stabili”.

Nessun allarme sui tassi dei mutui

Secondo Fiaip, che in Toscana conta oltre 800 associati, l’inflazione e la risalita dei tassi stanno frenando il mercato immobiliare, ma non c’è ancora motivo di essere allarmisti. “Abbiamo visto un duplice aumento dello 0,75% nel giro di un anno – ha detto Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip -, e sicuramente la previsione della Bce di ulteriori aumenti, però riteniamo che questi tassi stiano rimanendo ancora piuttosto contenuti: perché se noi pensiamo agli anni ’80 si parlava di doppie cifre, qui parliamo di tassi intorno al 5%. Sono tassi che ancora consentono alla comunità, sia nazionale che internazionale, quindi all’investitore e al cittadino di acquistare un immobile piuttosto che andare in affitto”.

Baccarini, in occasione dell’evento di Firenze, ha rilanciato l’appello per istituire “un ministero della Casa e delle politiche abitative”, per coordinare “una strategia nazionale delle città” in un contesto di “scarsità di offerta di immobili, sia in vendita che in affitto”. Servono dunque “linee guida precise per i Comuni – sostiene – affinché possano istituire un piano di edilizia sociale convenzionata strutturata, grazie al quale si possa riqualificare quell’ingente parte di patrimonio pubblico inutilizzato e decadente, e mettere a disposizione abitazioni per chi non si può permettere di comprarle a prezzi convenzionati o a canoni calmierati”.

“No a norme liberticide sugli affitti brevi”

Il presidente di Fiaip ha anche lanciato un messaggio ai Comuni – ed è automatico pensare a Firenze – che lavorano a una regolamentazione più restrittica per gli affitti turistici, comparto che negli ultimi cinque anni secondo Bankitalia ha visto triplicare il volume degli affari. “Secondo noi la linea che alcuni Comuni stanno prendendo – ha osservato – di introdurre norme liberticide, anticostituzionali, che vogliono limitare il diritto del proprietario di affittare liberamente il proprio immobile, non è corretta e lineare. Secondo noi occorrerebbe opportunamente valutare le ragioni e le motivazioni per cui i proprietari scelgono le locazioni brevi piuttosto che quelle lunghe”.

Motivazioni che, secondo Baccarini, si possono ricondurre soprattutto a una maggiore convenienza economica e un minore rischio. “C’è una redditività che è medio-alta – ha spiegato -, e quindi va reso deducibile l’Imu anche per le persone fisiche e le abitazioni; va resa più flessibile la durata dei contratti di locazione; soprattutto c’è il rischio locativo per morosità, che allontana gli investitori e i proprietari ad affittare a lungo termine, quindi bisogna rendere il contratto di locazione un titolo esecutivo”.

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Leonardo Testai

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