Il trattamento fiscale sui costi energetici (dati Eurostat)
E‘ sempre difficile mettere in fila le criticità quando sono causa di crisi e rischi aziendali. Ma nella scala di gravità del presidente degli industriali di Prato, Pistoia e Lucca (Confindustria Toscana nord), Daniele Matteini, l’eccezionale aumento dei costi energetici in atto batte ormai tutti gli ostacoli del recente passato: “Il quadro è, almeno dal punto di vista economico, perfino più fosco di quello della pandemia – afferma Matteini in un intervento diffuso ai giornali – è il momento di mettere sul tavolo tutte le carte possibili, nessuna esclusa”, sollecita.
I fornitori di energia sono titubanti a firmare nuovi contratti
Il nodo non è solo l’eccezionale aumento della bolletta energetica, ma anche la stipula di nuovi contratti che i fornitori sono titubanti a sottoscrivere nel timore di non riuscire a garantire le forniture. “Le imprese debbono rimanere in piedi – afferma Matteini nel giorno in cui si susseguono, anche in Toscana, gli annunci di chiusure di aziende a causa di bollette troppo elevate – dalla sopravvivenza delle imprese passa anche la tenuta sociale. Se le imprese chiudono, i dipendenti vanno a casa. E’ ora di considerare energia e gas per quello che sono: fattori competitivi essenziali”.
La ricetta di Matteini è fatta di tre “sì”: sì al piano di razionamento chiesto dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi, da vedere come extrema ratio in caso di gravi problemi di disponibilità; sì a un price cap che tenga conto delle priorità dell’economia nazionale, o ancor meglio a provvedimenti in questa direzione a livello europeo; sì a analisi che, nel rispetto delle regole del mercato, individuino e neutralizzino fattori speculativi.
“La politica europea e nazionale non deve lasciare nulla di intentato – conclude il presidente di Confindustria Toscana nord – personalmente non vedo come un tabù, anche se capisco le remore in proposito, l’ipotesi di finalizzare l’extra gettito delle imprese fornitrici ad alleviare in maniera diretta o indiretta, immediata o differita nel tempo, i disagi che imprese e famiglie stanno vivendo”.
Il grado d’allarme di Confindustria si aggiunge a quelli delle altre categorie, a partire da Confcommercio che – partendo proprio da Firenze – ha invitato gli associati alla Fipe (la federazione dei pubblici esercizi) ad esporre in vetrina le bollette del 2021 e del 2022, per far vedere ai clienti quanto sono aumentate.