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29 marzo 2024

Franchi Umberto Marmi, numeri 2023 in calo dopo il boom asiatico

Fatturato -2,2% e utile netto -24,7% per l’azienda di Carrara, che distribuirà un dividendo da 0,16 euro per azione.

Numeri 2023 in flessione per Franchi Umberto Marmi, ma l’azienda di Carrara non mostra preoccupazioni di sorta: il calo del 2,2% dei ricavi (74,7 milioni di euro), si spiega, è concentrato principalmente nelle vendite in Asia (-19,6%), che nel 2022 aveva visto “volumi eccezionali” generati da “un progetto straordinario”. L’Ebitda adjusted è di 25,4 milioni (-17,3%), confermando sostanzialmente le indicazioni di metà anno, con un Adjusted Ebitda margin sceso dal 40,1% al 33,9%. L’utile d’esercizio è di 13 milioni (-24,7%): il Cda proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo pari a circa il 40% di tale somma, 0,16 euro per azione. L’indebitamento finanziario netto di Franchi Umberto Marmi è di 29,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023 rispetto ai 13,5 milioni di fine 2022.

“Investiamo ancora, il nostro posizionamento sarà vincente”

“Continuiamo a investire per sostenere lo sviluppo commerciale del gruppo”, afferma Alberto Franchi, presidente e amministratore delegato di Franchi Umberto Marmi. Tre le linee principali per tale sviluppo, secondo l’azienda: ulteriore penetrazione dei mercati più importanti quali Cina, Stati Uniti e Australia; espansione in nuove aree geografiche ritenute particolarmente interessanti e in crescita quali Vietnam e Paesi del Golfo; sviluppo di nuove partnership strategiche. Tutto questo, con un allargamento del perimetro del gruppo, consolidando i risultati di alcune società acquisite, attraverso l’espansione in nuove attività come il risanamento blocchi e nuovi prodotti.

“In un contesto internazionale complesso come quello attuale – sostiene Franchi -, siamo convinti che nel medio periodo il nostro posizionamento distintivo, che ci vede concentrati sui marmi di Carrara di alta gamma, e sull’adozione di politiche di sviluppo sostenibile impostate ai fini del miglior rispetto delle metodologie di valutazione del ciclo di vita del prodotto, sarà vincente, e ci permetterà di intercettare i grandi progetti iconici che saranno realizzati nei prossimi anni nelle varie aree a grande sviluppo, quali ad esempio India e Medio Oriente”. (lt)

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