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03 luglio 2023

Cabina di regia regionale sui servizi pubblici: Cispel propone, Giani apre

“Mancate decisioni o rinvii non ce li possiamo più permettere”, afferma il presidente dell’associazione, Nicola Perini.

Leonardo Testai

Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana.

Una cabina di regia operativa regionale, che si riunisca mensilmente e faccia il punto sullo stato di avanzamento dei diversi progetti o proposte sui servizi pubblici locali: è la proposta avanzata da Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana, al convegno ‘Un sistema industriale al servizio della comunità toscana’, promosso dall’associazione con gli esponenti delle aziende dei servizi associate, delle categorie economiche e delle istituzioni locali. Una proposta che punta a mettere a fuoco nuovi strumenti operativi, che definiscano una migliore regolazione tecnica ed economica di tutti i settori, non solo nei servizi industriali. Occorre una svolta di semplificazione e sburocratizzazione anche a livello regionale.

Un microcosmo da 4,5 milioni di fatturato

“Serve un cambio di passo – ha detto Perini – e per ottenerlo alcuni temi dei servizi pubblici locali devono essere affrontati in un quadro ufficializzato di confronto e dialogo con l’amministrazione regionale, le amministrazioni provinciali e comunali e le altre associazioni di categoria, oggi da noi chiamate a dire la loro su temi cari alla collettività toscana. Mancate decisioni o rinvii non ce li possiamo più permettere”. Secondo il presidente dell’associazione, “siamo chiamati come aziende ad un grande cambiamento per affrontare da protagonisti le diverse transizioni dei prossimi anni: ecologica, digitale, sociale”. Questo perché, ha detto Perini, “siamo un comparto industriale solido, che fattura 4,5 miliardi di euro, occupa 25.000 persone e fa investimenti per 650 milioni di euro l’anno: possiamo essere uno degli attori della transizione green e smart in Toscana”.

La proposta di Perini ha già incassato una prima apertura da parte del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, secondo cui la cabina di regia ipotizzata “è una iniziativa utile, sono convinto che si debba essere coordinati”, visto che “in molti settori occorre arrivare a modifiche legislative che non possono che essere concertate”. In generale, ha sottolineato il governatore, “la Regione chiede agli operatori di garantire efficienza, efficacia e redistribuzione degli utili, perché devono essere uno strumento per i nostri enti locali, i nostri Comuni per avere quelle risorse che sempre più purtroppo dal governo, dallo Stato non hanno”. E per redistribuire i profitti in Toscana “la Multiutility è una buona iniziativa”, sostiene Giani, che la presenta come “l’alleanza degli enti locali toscani” capace di “riportare sul territorio toscano quelle risorse che si ottengono”.

“Il Pnrr rischia di essere occasione perduta”

Ma più che di redistribuzione, le aziende dei servizi pubblici toscani sembrano avere bisogno di risorse per investimenti, dall’impiantistica dei rifiuti alla manutenzione delle condotte dell’acqua, fino alla grande partita del digitale. “Il Pnrr sarebbe l’elemento necessario per far questo”, ha sottolineato Perini, spiegando che “le aziende hanno progetti, e alcuni sono stati finanziati, ma purtroppo in Toscana molti non sono stati finanziati per tutta una serie di motivi, e non per la scarsa qualità dei progetti, questo ci dispiace molto. Evidentemente noi ci auguriamo che nella rivisitazione da parte del governo di queste priorità possano essere riviste le scelte fatte nel passato, perché le aziende sono pronte”.

Al contrario, ha evidenziato il presidente di Confservizi Cispel Toscana, “se dovessero rimanere così le cose, sarebbe un’occasione persa per la Toscana. Noi ci aspettavamo dei finanziamenti di più ampio respiro, che invece non sono arrivati, lo abbiamo denunciato nei mesi scorsi. Ci sono stati anche dei comportamenti che non ci sono piaciuti: penso al bando sugli impianti dei biodigestori, per il quale la Toscana aveva rispettato i tempi mentre invece il governo ha dato una proroga e ha consentito a molte regioni di presentare dei progetti che non avevano pronti, che non avevano sviluppato, che non avevano formalizzato, e questo ha penalizzato la Toscana”.

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Leonardo Testai

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