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16 novembre 2023

Alluvione in Toscana: promessa la sospensione di Iva e contributi, e la Regione trova risorse

Palazzo Chigi annuncia l’ok “col primo veicolo normativo utile”. Palazzo Strozzi Sacrati vara un pacchetto da 50 milioni.

Leonardo Testai

Nessun posticipo subito per il versamento di Iva, ritenute fiscali e contributi previdenziali per i dipendenti delle imprese colpite dall’alluvione in Toscana, così come anche per l’utilizzo in compensazione dei bonus energia e gas del 1/o e 2/o trimestre 2023: ma Palazzo Chigi ha promesso che la sospensione sarà inserita a breve in una norma. Mentre la Regione Toscana vara un pacchetto di aiuti da 50 milioni di euro per famiglie e imprese.

Annuncio in extremis su adempimenti fiscali e contributivi

Il Consiglio dei Ministri non ha avuto all’ordine del giorno provvedimenti legati alla sospensione degli adempimenti, come invece speravano le imprese del territorio, e come avevano chiesto da giorni le associazioni di categoria. Palazzo Chigi, in serata, ha tuttavia fatto sapere che ci sarà una risposta alla richiesta di sospensione dei termini contributivi e fiscali in relazione allo stato di emergenza. “All’esito dell’istruttoria che si rende necessaria per completare l’elenco dei Comuni interessati – si fa sapere da Roma -, in presenza di una riserva della Regione di indicarne altri, la rimessione in termini per gli adempimenti fiscali e contributivi sarà inserita nel primo veicolo normativo utile”.

La prossima scadenza fiscale importante è il 30 novembre, sottolinea Confindustria Toscana Nord: “Chiediamo che il decreto arrivi in tempo utile almeno per quella, includendo anche una sanatoria per le aziende alluvionate che non fossero riuscite ad espletare gli adempimenti in scadenza oggi”, dichiara l’associazione, rimarcando i danni subiti per l’alluvione, “si è capito che le risorse per aiutare le imprese a risollevarsi, importanti soprattutto per quelle più fragili che senza un supporto potrebbero chiudere, con i prevedibili danni economici e occupazionali, saranno poche: se poi verranno disperse in mille rivoli diverranno ancora meno. E chissà quando arriveranno: in Romagna, ci dicono, dopo sei mesi le imprese ancora non hanno ricevuto niente”. Mentre invece, sottolinea l’associazione, “per dare supporto a imprese così duramente colpite non conta solo come e quanto, ma anche quando: la tempestività è essenziale”.

La Regione trova 50 milioni di euro

La Regione Toscana, nel frattempo, ha messo a punto un pacchetto da 50 milioni di euro di aiuti per famiglie e imprese colpite dall’alluvione, i cui danni stimati sono arrivati a 2,1 miliardi, secondo la stima dell’Irpet riferita dal governatore Eugenio Giani. “Quando è arrivato il ministro della Protezione civile Musumeci lunedì scorso a Campi Bisenzio – ha detto Giani al Tgr Rai Toscana, illustrando il pacchetto – ci siamo resi conto che i processi perché lo Stato porti immediate risorse sono abbastanza lenti, e quindi ci rendiamo conto che dobbiamo impegnarci in prima persona”.

Saranno disponibili 6 milioni di euro a fondo perduto per le imprese danneggiate; 7 milioni di contributi sempre a fondo perduto per le imprese agricole; 6 milioni serviranno per coprire gli interessi in caso di nuovi prestiti bancari per garantire liquidità alle aziende; altri 6 milioni a fondo perduto sono destinati ai cittadini; per le imprese che hanno subito danni ci sono altri 5 milioni per sostenere nuovi e ulteriori investimenti; 20 milioni vengono concessi tramite Fidi Toscana per offrire garanzie a prestiti per Pmi.

Inoltre le aziende che in passato abbiano ottenuto con bandi regionali garanzie e microcredito potranno avvalersi di una moratoria di sei mesi sulla restituzione di quanto ottenuto. Le imprese danneggiate saranno poi agevolate nell’accesso al bando regionale da 125 milioni per progetti di Ricerca e Sviluppo che verrà attivato nel 2024. A questi aiuti la Regione intende aggiungere il sostegno del Fondo di Solidarietà Ue, a cui viene fatta una richiesta per almeno 50 milioni di euro. Il fondo è stato di recente attivato a favore dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione nel maggio scorso.

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Leonardo Testai

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