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Impresa

23 gennaio 2024

A Pitti Filati ripartono le aziende pratesi alluvionate e debutta l’Academy Cfmi

Al via la fiera più importante al mondo per i fili da maglieria. Il distretto di Prato al lavoro per estendere ai terzisti la certificazione Grs.

Silvia Pieraccini

una proposta di filato Lineapiù

Anche se non ci fosse stata la disastrosa alluvione del 2-3 novembre, il 2023 sarebbe stato un anno in frenata per l’industria pratese dei filati, costretta a fare i conti con cali produttivi e prospettive incerte, da qualche settimana acuite dalla crisi di Suez che impedisce il passaggio delle navi provenienti dall’Oriente, e dunque anche delle materie prime (cashmere in testa).

La produzione 2023 è calata a doppia cifra

Le stime 2023 di Confindustria Toscana nord (Prato, Pistoia, Lucca) indicano una contrazione della produzione a doppia cifra, destinata a peggiorare rispetto al -10,3% realizzato nei primi nove mesi dell’anno e al -14,5% messo a segno dall’export sempre tra gennaio e settembre, visto che l’ultimo trimestre è stato il più complicato, e anche quello caratterizzato appunto dall’alluvione che ha colpito diverse aziende del settore. Tra queste Pecci Filati, Lanificio dell’Olivo, Linsieme e Casa del Filato che però, in modo sorprendente e grazie all’aiuto di terzisti e concorrenti, sono riuscite a completare la collezione di filati per maglieria per la primavera-estate 2025 che presenteranno, accanto ad altri 110 marchi di cui una decina stranieri, alla fiera internazionale Pitti Filati – l’appuntamento più importante del comparto – che si aprirà mercoledì 24 alla Fortezza da Basso di Firenze (fino al 26). “Quello che è accaduto ha segnato le nostre aziende ma non le ha certo piegate”, sottolinea in una nota la coordinatrice dei filatori di Confindustria Toscana nord, Raffaella Pinori. Accanto ai filati per maglieria ci sarà l’area tendenze (nello Spazio Ricerca curato da Angelo Figus e Nicola Miller) e le nuove proposte knitclub.

Diffondere la certificazione Grs tra i terzisti

Le filature pratesi che espongono al Pitti Filati saranno 28, in linea col passato, ora impegnate a lavorare, col coordinamento di Confindustria Toscana nord, a un progetto collettivo per diffondere la certificazione Grs (molto importante perché alla base della tracciabilità) tra le imprese terziste della catena locale di fornitura. “La realizzazione del progetto consentirebbe di aumentare l’efficienza della filiera semplificando drasticamente adempimenti e oneri – affermano i promotori – e allo stesso tempo conferendo maggiore evidenza agli aspetti di eticità e trasparenza del settore”.

Seminari sulla sostenibilità per studenti di Fashion design

Anche a livello nazionale il settore è in affanno, col fatturato 2023 in calo del 4,2% a 3,1 miliardi di euro (stime Confindustria Moda), export in flessione dell’8,5% a 902 milioni e saldo commerciale negativo per 104 milioni. Pitti Filati vedrà il debutto di Cfmi Academy, progetto formativo del Centro di Firenze per la moda italiana e della controlla.ta Pitti Immagine, sponsorizzato da Unicredit, che si rivolge agli studenti di Fashion design per trasmettere loro le istanze operative che si troveranno ad affrontare nelle aziende, a partire dalla sostenibilità e dalle tematiche Esg. Il primo seminario si svolgerà il 26 gennaio alla Fortezza da Basso: parteciperanno gli studenti dell’ultimo anno di 13 accademie italiane di Fashion design. “Abbiamo costruito un team di consulenti che operano nei principali brand di moda e che affrontano le tematiche Esg ad alto livello”, promette Antonella Mansi, presidente Cfmi.

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Silvia Pieraccini

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