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Territorio

07 settembre 2023

Ripartono le fusioni dei Comuni: ora ci provano Lajatico e Peccioli

Varata la proposta di legge della Giunta regionale. Parte il referendum ma restano polemiche sul nome del futuro ente e sul conteggio dei voti.

Silvia Pieraccini

Il Teatro del Silenzio costruito a Lajatico dal tenore Andrea Bocelli

Dopo una lunga pausa di riflessione, indotta anche dai flop di alcune delle operazioni proposte, ripartono i tentativi di fusione dei Comuni della Toscana, che dal 2019 sono scesi a quota 273 (erano 287 fino al 2013).

Due Comuni ricchi (per motivi diversi)

Ora la Giunta regionale ha approvato una proposta di legge regionale che prevede l’istituzione del Comune di Alta Valdera per fusione dei Comuni di Lajatico e Peccioli, in provincia di Pisa. Lajatico, poco più di 1.200 abitanti, è il comune più ricco d’Italia per reddito pro-capite (più di 54mila euro) grazie al fatto che vi risiede il tenore Andrea Bocelli. Peccioli, poco più di 4.600 abitanti, è diventato un caso di scuola perché si è arricchito con i rifiuti grazie a una discarica che smaltisce l’immondizia di gran parte della Toscana.

I Consigli comunali hanno votato la fusione (con richieste particolari)

La proposta di legge varata dalla Giunta regionale arriva su richiesta dei due Consigli comunali: Lajatico ha deliberato la fusione il 20 giugno scorso, chiedendo che si tenga conto, nel conteggio del referendum, non della somma dei voti ma della volontà delle singole comunità (e che qualora vi sia il no di un Comune venga ritenuto nullo il processo di fusione tra i due enti a garanzia delle due comunità, vista la grande differenza di numero di votanti); Peccioli ha deliberato sempre il 20 giugno, aggiungendo la richiesta al Consiglio regionale di formulare, in fase di referendum, un ulteriore quesito per consentire ai cittadini di esprimersi sul nome del nuovo Comune, visto che Alta Valdera ha già suscitato polemiche. Proprio Alta Valdera fu il nome scelto anche dieci anni fa, nel 2013, quando fu avviato il processo di fusione tra Capannoli, Peccioli e Palaia, poi affossato dal referendum.

Prima il referendum, poi la (eventuale) fusione

Ora il Consiglio regionale dovrà adottare una delibera per lo svolgimento del nuovo referendum, che sarà trasmessa al presidente della Giunta regionale chiamato a indirlo (entro 30 giorni). Se i “sì” prevarranno la legge sulla fusione approderà in Consiglio regionale con l’indicazione di istituire il nuovo Comune dal 23 febbraio 2024, così da poter votare i nuovi organi in primavera.

Autore:

Silvia Pieraccini

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