Tutti assolti gli esponenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, rinviati a giudizio nel febbraio 2020 dal gup del Tribunale di Livorno per concorso in abuso d’ufficio e falsità ideologica. Questa la decisione del Tribunale, per cui “il fatto non sussiste”. Al centro dell’inchiesta della Procura, che aveva visto i primi indagati a inizio 2019, la reiterazione della concessione temporanea di alcuni accosti del porto di Livorno a imprese portuali che svolgevano funzioni di carico e scarico merci in virtù di contratti con Grimaldi Group.
I nove imputati del processo, a vario titolo, erano Stefano Corsini, ex presidente dell’Autorità portuale, insieme all’ex segretario generale Massimo Provinciali, e all’ex dirigente dell’area Demanio Matteo Paroli. Gli operatori privati rinviati a giudizio erano invece Costantino Baldissara, manager di Grimaldi Group; i due cugini omonimi Corrado Neri, e Federico Baudone di Sintermar; Massimiliano Ercoli di Seatrag; Luca Becce, amministratore delegato di Terminal Darsena Toscana. Corsini e Provinciali nel marzo 2019 avevano subito anche l’interdizione per un anno dai pubblici uffici.
“Siamo profondamente soddisfatti – afferma l’avvocato Fabio Viglione, difensore di Stefano Corsini – perché è stata affermata dal Tribunale l’assoluta correttezza del presidente Stefano Corsini, che ha sempre creduto nell’accertamento della verità nelle aule di giustizia, e ha agito sempre e solo a tutela dell’interesse pubblico. La formula ‘perché il fatto non sussiste’ è la risposta più fedele di quanto provato nel dibattimento”.