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10 luglio 2023

Nei prossimi due anni si gioca il futuro della Toscana

Nell’intervento del presidente di Confservizi Cispel Toscana Nicola Perini le proposte delle aziende del servizio pubblico locale.

di Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana

I prossimi due anni e mezzo della legislatura regionale sono cruciali per il futuro della Toscana. Come Associazione di categoria delle aziende di servizio pubblico locale, per ogni settore e per ogni dossier aperto siamo a disposizione per individuare obiettivi praticabili e monitorare la loro realizzazione. Occorre porre l’attenzione su nuovi strumenti operativi, che definiscano una migliore regolazione tecnica ed economica di tutti i settori, non solo nei servizi industriali. Occorre una svolta di semplificazione e sburocratizzazione anche a livello regionale. Siamo chiamati come aziende ad un grande cambiamento per affrontare da protagonisti le diverse transizioni dei prossimi anni: ecologica, digitale, sociale. Nuove sfide normative e regolatorie in tutti i settori che comporteranno investimenti ingenti ed innovazione.

Serve un “cambio di passo” e “una cabina di regia regionale”

Siamo un comparto industriale solido, che fattura 4,5 miliardi di euro, occupa 25.000 persone e fa investimenti per 650 milioni di euro l’anno: possiamo essere uno degli attori della transizione green e smart in Toscana. Siamo pronti ad incrementare gli investimenti, ma serve che la rimodulazione del PNRR proposta dal Governo premi tutti i progetti presentati dalle aziende di servizio pubblico. Proponiamo alla Regione Toscana una cabina di regia operativa regionale, che si riunisca mensilmente e faccia il punto sullo stato di avanzamento dei diversi progetti o proposte. Un modo concreto e trasparente per realizzare interventi che hanno tutti una ricaduta economica, sociale e ambientale. Serve un cambio di passo, e per ottenerlo alcuni temi dei servizi pubblici locali devono essere affrontati in un quadro ufficializzato di confronto e dialogo con l’amministrazione regionale, le amministrazioni provinciali e comunali e le altre associazioni di categorie, tutti attori protagonisti di questi temi, cari alla collettività toscana. Mancate decisioni o rinvii non ce li possiamo più permettere. Servono semplificazione e pragmatismo, per una Toscana semplice, accessibile e capace di fare investimenti. Sostenibilità, innovazione digitale e inclusione sociale devono essere le basi sulle quali dovrà poggiarsi la crescita della nostra Regione, che dal 2001 vive una fase di «permacrisi», una crisi permanente dovuta ad una successione di crisi globali di diversa natura (finanziarie, climatiche, sanitarie, geopolitiche).  Pandemia e guerra in Ucraina (con relative crisi energetiche, inflazione, e caro bollette) sono solo le ultime due.

La Toscana del futuro è possibile solo tutti insieme

La pandemia ha reso tutti consapevoli dell’importanza in una società moderna dei servizi pubblici essenziali, che non sono interrompibili e non abbiamo interrotto durante i vari lock down. Questa consapevolezza deve diventare strutturale e orientare le decisioni di oggi e di questi anni. Al tempo stesso viviamo una fase di rapida evoluzione tecnologica, che impone continui cambiamenti nella vita delle imprese e dei cittadini: rivoluzione digitale, intelligenza artificiale, industria 4.0. Un quadro di cambiamenti che comporta una maggiore capacità di adattamento e di innovazione, al cui interno una crescente importanza (in termini di sicurezza, coesione e resilienza) hanno tutti i servizi pubblici locali e lo stesso ruolo dell’impresa pubblica. È per queste ragioni che auspico che la Regione accolga la nostra proposta, per lavorare insieme alla Toscana del futuro. Una Toscana rinnovata e innovativa, ma sempre al servizio della collettività.

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