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Industria

01 dicembre 2023

Lucca-Pistoia-Prato, giù l’industria (già prima dell’alluvione)

La rilevazione di Confindustria Toscana Nord vede un -2,9% della produzione nel terzo trimestre 2023, con la moda in sofferenza.

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La produzione industriale dell’area Lucca-Pistoia-Prato già prima dell’alluvione stava accentuando il suo trend di rallentamento: le rilevazioni di Confindustria Toscana Nord indicano per il terzo trimestre 2023 – da luglio a settembre, dunque – un calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo il -2,3% rilevato a metà anno. “Un andamento non sorprendente – sostiene l’associazione -, analogo al dato nazionale ed anzi leggermente migliore di questo, considerato che nel 3/o trimestre la produzione industriale italiana è diminuita del -4,1% rispetto allo stesso trimestre del 2023”.

Il rallentamento del sistema moda pesa su Prato

Il calo della produzione industriale è dettato dal regresso accusato da Lucca (-1,8%) e in misura più consistente da Prato (-7,9%), a fronte del piccolo rialzo fatto segnare da Pistoia (+0,4%) grazie all’andamento positivo di metalmeccanica (+9,9%), alimentare (+2%), carta-cartotecnica (+5,5%), mobili e materassi (+1,8%), mentre soffrono abbigliamento-maglieria (-5%) e calzature (-10,1%). A Lucca il cartario, che vive a livello generale un 2023 poco brillante, limita i danni (-0,3% anno su anno, contro il -15,3% del settore a livello nazionale), mentre prosegue la crescita della produzione della nautica (+2,7%).

Prato paga a sua volta l’andamento negativo dei settori maggiormente rappresentati nell’area: si va dal -11,1% del tessile al -4,1% della meccanica, comprendente anche il meccanotessile, e al -3% dell’abbigliamento-maglieria. E i timori per il futuro sono alti. “I dati del nostro Centro studi – spiega Fabia Romagnoli, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord – nascono da rilevazioni effettuate prima dell’alluvione: quello che è accaduto dopo vanifica di fatto le aspettative, peraltro in chiaroscuro, fatte dalle aziende per l’immediato futuro”. Nei prossimi mesi infatti le imprese alluvionate, “che pure si sono già rimesse in condizione di operare – prosegue – o che nei casi più gravi lo stanno facendo in queste settimane, non potranno dare un contributo pieno alla produzione”.

Demografia d’impresa poco vivace a Prato e Pistoia

Il rendiconto della demografia d’impresa alla stessa scadenza, settembre 2023, evidenzia dati non troppo negativi per Prato e Pistoia, con un -0,5% rispetto a giugno dell’anno in corso, e un totale di 56.333 imprese attive. Nonostante l’andamento negativo infatti il risultato è migliore rispetto alla media della Toscana (-1,0%) e di quella nazionale (-0,7%), secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato. Non solo: benché il saldo complessivo tra iscrizioni risulti negativo per 182 unità, escludendo le cessazioni di ufficio il dato sarebbe positivo (+210). Fra i singoli settori, emerge una leggera crescita nei settori dei servizi e delle costruzioni, a fronte di un calo delle imprese attive nel manifatturiero e nell’agricoltura. (lt)

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