Settant’anni vissuti inseguendo l’innovazione e la sostenibilità: sono quelli di Lucart, il gruppo lucchese della famiglia Pasquini che dal paese di Villa Basilica, alle pendici dell’altopiano delle Pizzorne, iniziò nel 1953 la produzione di carta paglia e carta per imballaggi, fino a costruire una multinazionale che oggi produce carta igienica, rotoloni, fazzoletti (il cosiddetto tissue) e carte monolucide. Nel 2022 il fatturato ha superato i 717 milioni di euro, con una crescita in valore del 31% (e un aumento di 37mila tonnellate, salite a 642mila), 1.700 addetti nei dieci stabilimenti produttivi (di cui cinque in Francia, Spagna, Regno Unito, Ungheria) e nel centro logistico di Altopascio. Le materie prime utilizzate da Lucart sono carta da riciclare per il 56% e cellulosa vergine per il 44%, e questo ne fa uno degli operatori del tissue più attenti alla sostenibilità.
Ridotti i consumi di acqua e energia e le emissioni di Co2
Nel 18esimo Rapporto di sostenibilità presentato dall’azienda nei giorni scorsi a Lucca, in occasione appunto del 70esimo anniversario, l’obiettivo indicato al 2030 è arrivare ad utilizzare il 60% di carta da riciclare come materia prima. Intanto nel 2022 Lucart ha ridotto l’uso di acqua del 5,9% rispetto al 2021; ha ridotto il consumo di energia specifico del 7,4%; ha ridotto le emissioni in atmosfera dell’11%. I rifiuti recuperati sono saliti all’81,2% con l’obiettivo di arrivare al 90% nel 2030. Il 100% degli imballaggi sono riciclabili o compostabili.
Uno stabilimento per riciclare i poliaccoppiati
“Ciò che ci ha spinto fin qui è la volontà di realizzare modelli di business circolari per rigenerare e accrescere i capitali naturali, sociali ed economici – afferma l’amministratore delegato Massimo Pasquini – perché vogliamo condividere un futuro sostenibile con i nostri stakeholder. Un futuro con risultati sempre migliori”. Tra le innovazioni di Lucart c’è il lancio nel 1997 di una carta igienica in carta riciclata e rigenerata con imballaggio ecologico in amido di mais e certificata ecolabel, fino al lancio del pallet Noè prodotto con il polietilene e l’alluminio recuperati dal riciclo dei cartoni per alimenti tipo TetraPak. Pochi giorni fa, infatti, è stato inaugurato in provincia di Ferrara il nuovo stabilimento di Newpal, la società creata dall’iniziativa di Lucart e di CPR System per il riciclo dei poliaccoppiati.
Silvia Pieraccini