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Territorio

30 novembre 2023

Anche Grosseto si lancia nell’enoturismo

Nasce in Maremma un’intesa tra Assoturismo Confesercenti Toscana, Movimento turismo del vino e Consorzio tutela vini del territorio.

Un bicchiere di vino rosso

Il settore è in rapida ascesa e così anche la Maremma non ha voluto perdere la sua occasione. Prende dunque il via a Grosseto il protocollo d’intesa tra Assoturismo Confesercenti Toscana, Movimento turismo del vino e Consorzio tutela vini della Maremma Toscana per lo sviluppo dell’enoturismo che coniuga accoglienza turistica, tradizione e viticultura. Il progetto pilota, voluto da Confesercenti Toscana, parte da Grosseto, terra di grande tradizione enologica.

«Abbiamo constatato che è spesso difficile mettere insieme operatori economici e produttori – rileva Maila Bettaccini, responsabile area turismo di Confesercenti Toscana -. Vogliamo creare pacchetti turistici sviluppando un prodotto che magari già c’è, ma che deve essere ulteriormente affinato». Spesso quello che manca è un coordinamento che renda il prodotto omogeneo.

“La ricettività può dare un valore aggiunto ad un’azienda”

Fabrizio Lotti, presidente regionale di Assoturismo Confesercenti, conferma «L’idea era quella di proporre pacchetti che andassero verso le richieste dei turisti. Dopo un periodo in cui turista ha cercato solo città d’arte ora vuole conoscere le nostre tradizioni enogastronomiche: per questo abbiamo pensato a creare pacchetti turistici in tal senso».

«La ricettività può dare un valore aggiunto ad un’azienda – afferma Edoardo Donato, vicepresidente Consorzio tutela vini Maremma Toscana, – spesso però non tutte le aziende riescono a garantire una proposta costante. Con questo protocollo ci auguriamo che si riesca a mettere in rete le realtà del territorio con proposte il più possibile omogenee». Il consorzio è una delle denominazioni più ampie della Maremma, con oltre 400 soci, 112 dei quali si occupano dell’intera filiera, dalla vigna all’imbottigliamento, con 7milioni di bottiglie vendute con 37 tipologie di vini anche se le più significative sono quelle autoctone: vermentino, ciliegiolo e sangiovese su un terreno di 2.500 ettari.

Una nuova frontiera per il mondo del vino

«Questa è una delle nuove frontiere del turismo» afferma Fabrizio d’Ascenzi, consigliere Movimento turismo del vino. «Il turismo del vino nasce dalla volontà di coniugare produzione del vino e l’esperienza di un turismo in cantina, per questo è stato un piacere prendere parte all’iniziativa di Confesercenti, perché può sviluppare un prodotto e una sinergia che produrrà un risultato migliore a livello di efficacia per il consumatore finale». «Questo tipo di turismo è esploso a livello di attrattività. In Maremma si arriva non solo per mare, borghi, terme. Quello dell’enoturismo sta diventando parte importante del richiamo che può avere un territorio. Partire con un progetto pilota dalla provincia di Grosseto mi fa inorgoglire e sono sicuro che darà la spinta anche ad altre province».

Enoturismo e premi di eccellenza

«Ci sono stati già dei premi di eccellenza in tal senso per due aziende nel comune di Manciano – prosegue D’Ascenzi -. Avere delle eccellenze è importante ma avere una qualità media alta lo è anche di più. Questa sinergia può spingere tutti a far meglio. Stimolarci a vicenda può portare tutti a migliorare». Il vicesindaco di Grosseto, Bruno Ceccherini ha partecipato in rappresentanza dell’ambito turistico Maremma Sud di cui Grosseto è capofila: «Rispetto all’estate abbiamo visto un calo di presenze turistiche. Troppo spesso il nostro territorio è conosciuto solo per le bellezze naturali e per il mare. Ma c’è anche l’entroterra e le eccellenze enogastronomiche. Sappiamo quante doc abbiamo in Maremma».

Ricciuti: “Il turismo del vino sta avendo risultati notevoli”

«Questo è un territorio straordinario vocato a parlare una lingua corale – afferma Alessandro Ricciuti, assessore comune di Follonica capofila ambito turistico Maremma nord –. Sull’enogastronomia abbiamo fatto un investimento particolare, anche perché sappiamo che il turismo del vino sta avendo risultati impressionanti». Poi Ricciuti parla della stagione estiva: «Anche a livello regionale c’è un problema di flessione delle presenze tranne che per alcune realtà. Vi invito a vedere i dati di Montalcino dove sono riusciti a valorizzare una terra attraverso il vino che è diventato cultura del territorio». (red)

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