Lo stabilimento Punch di Torino
Dal sindaco di Fauglia alla Regione Toscana, fino al presidente dell’Unione Industriale pisana, tutti applaudono alla notizia del passaggio di proprietà – dalla tedesca Vitesco Technologies alla multinazionale belga (con stabilimento a Torino) Punch – delle fabbriche di Fauglia e di San Piero a Grado, in cui si producono iniettori per auto a benzina e in cui lavorano 950 addetti.
Il sospiro di sollievo è legato soprattutto al fatto che Vitesco (l’ex-Continental) aveva annunciato da tempo la volontà di uscire dal mondo della combustione per passare all’elettrico, ipotizzando 750 esuberi in provincia di Pisa a partire dal 2024. Ora quegli esuberi sono cancellati e gli stabilimenti pisani continueranno a produrre iniettori, anche se questi componenti non esistono nelle auto elettriche che sembrano destinate a dominare la transizione ecologica. Dunque come faranno gli stabilimenti pisani a rimanere competitivi? “L’elettrico è solo una delle soluzioni”, risponde l’amministratore delegato delle società italiane di Punch, Pierpaolo Antonioli.
Vitesco voleva ridimensionare fortemente i due stabilimenti pisani. Voi pensate possano stare sul mercato. Perché?
Innanzitutto perché non tutto diventerà elettrico, e poi perché non ci sono solo le auto. Il mondo dei trasporti è fatto da camion, treni, aerei, navi, mezzi agricoli che continueranno, ancora per molti anni, a usare il motore endotermico. Inoltre, anche guardando all’auto, il mercato non è solo europeo, e in molti Paesi fuori dall’Europa l’elettrico avrà difficoltà ad affermarsi perché per adesso non ci sono infrastrutture.
Quindi gli iniettori hanno ancora chance?
Nel mercato dei motori a combustione interna il numero dei fornitori si sta riducendo e dunque per chi rimane, come noi, il mercato si allarga.
Significa che l’occupazione nei due stabilimenti pisani è garantita?
Significa che c’è una buona certezza che questi stabilimenti, con le competenze che hanno, possano continuare a operare. Molti clienti mi hanno detto: ‘Meno male che avete preso Pisa, perché così potete garantirci continuità del prodotto’.
Pensate anche allo sviluppo di nuovi prodotti?
Innanzitutto vorremmo portare a Pisa clienti nuovi: non solo del mondo dell’auto, com’è adesso, ma del mondo industriale e commerciale. E poi vogliamo sviluppare a Pisa gli iniettori a idrogeno, che per noi rappresentano un elemento-chiave visto che facciamo motori a idrogeno e vogliamo diventare i produttori leader nel settore. Faremo sinergie tra i due stabilimenti pisani e con quello di Torino, per operare in modo integrato.
Nel 2022 la Regione Toscana ha firmato un protocollo d’intesa per accompagnare Vitesco verso la mobilità elettrica. Ora che lo scenario è cambiato, cosa accadrà?
Discuteremo un nuovo protocollo, e speriamo che la Regione possa supportare anche noi in questa operazione.
Silvia Pieraccini