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29 novembre 2023

Fondazione Cr Firenze, l’era Bocca inizia con 37,5 milioni di erogazioni nel 2024

Presentato il Dpp 2024-27 da 150 mln: il neopresidente punta su lotta alla povertà, formazione e (novità) sicurezza urbana.

Leonardo Testai

Bernabò Bocca, presidente della Fondazione Cr Firenze (ph. Stefano Casati)

Lotta alla povertà, formazione per il lavoro (non solo digitale), sostegno al terzo settore, e una inedita attenzione ai temi della sicurezza urbana, nel contesto di una gestione oculata del patrimonio: comincia con queste parole chiave l’era di Bernabò Bocca alla guida della Fondazione Cr Firenze. Bocca per la prima volta, con la squadra dell’ente, ha illustrato il Documento programmatico previsionale 2024-27 alla platea di istituzioni e stakeholder riunita nell’ormai tradizionale evento al Teatro Niccolini, dando indicazioni più precise sulle erogazioni – 37,5 milioni di euro – previste per il 2024.

“Non siamo un bancomat, spendiamo bene i soldi”

“Non ho mai avuto tanti amici come in questo periodo, mi sento un bancomat..”, ha detto ironizzando il neopresidente, che ha recuperato presto la sua serietà. “I soldi, anche se sono tanti, vanno spesi bene”, ha sottolineato, perché “la Fondazione non è un bancomat”, e dunque “ho chiesto alla struttura che ogni euro che uscirà dalla Fondazione dovrà essere un euro che deve avere un ritorno per la città e per la comunità. Cercheremo di accontentare il maggior numero possibile di progetti e di richieste”.

I primi 35 milioni di euro erogati, per il 2024, saranno ripartiti tra i settori in funzione di una percentuale stabilita dal Comitato di Indirizzo. Il settore che vedrà allocate più risorse è quello di ‘Arte, Attività e Beni Culturali’ (10,2 milioni di budget minimo); segue il settore ‘Volontariato, Filantropia e Beneficenza’ (9,5 mln); la ‘Ricerca Scientifica e Tecnologica’ (4,9 mln); il settore ‘Educazione, Istruzione e Formazione’ (6 mln); il settore ‘Protezione e Qualità ambientale’ (1,4 mln).

Un flusso di erogazioni sostenuto da utili consistenti

La ripartizione è stata definita sulla base di fasce percentuali prestabilite: il 30-35% per Arte, Attività e Beni Culturali, il 25-30% per Volontariato, Filantropia e Beneficenza, il 15-20% ciascuna per Ricerca Scientifica e Tecnologica ed Educazione, Istruzione e Formazione, e il 5-10% per Protezione e Qualità ambientale. La maggior disponibilità di risorse stimata in 2,5 milioni annui, invece, sarà dedicata a progetti innovativi, interdisciplinari, approvati annualmente in sede di Documento previsionale annuale.

A sostenere il flusso delle erogazioni – 150 milioni previsti per il periodo 2024-27 del Dpp – ci saranno i proventi generati dall’investimento del patrimonio della Fondazione Cr Firenze, in primo luogo la quota del 1,723% detenuta in Intesa Sanpaolo coi cospicui dividendi che porta. Dei 237 milioni di euro di utile netto atteso, 114 saranno destinati alle erogazioni, insieme a 36 milioni provenienti dagli accantonamenti ex legge 178/2020. Il fondo per la stabilizzazione delle erogazioni, nelle intenzioni dell’ente, passerà da 97 a 114 milioni nell’arco temporale del Dpp, mentre il patrimonio netto passerà da 1,703 a 1,786 miliardi.

“Stop alla microcriminalità, spaventa cittadini e turisti”

Novità assoluta proposta da Bocca, fra le dichiarazioni programmatiche di un presidente della Fondazione Cr Firenze, è l’attenzione al tema della sicurezza. “Firenze deve diventare una città più sicura di quanto non lo sia oggi”, ha detto, sottolineando che “i fenomeni di microcriminalità che sono fortemente aumentati in questi ultimi mesi devono assolutamente essere fermati. Sappiamo bene quanto questo aspetto nuoccia non solo ai cittadini, non solo ai nostri commercianti, ma spaventi in modo forte quel turismo che oggi prepotentemente è tornato”.

Si tratta di un campo di azione inedito, e dove le soluzioni devono ancora essere studiate: “Ovviamente possiamo esclusivamente finanziare istituzioni no profit – ha spiegato il presidente ai cronisti -, e quindi dobbiamo trovare la maniera, però credo che sia il tema oggi più sentito dai cittadini, perché vivere sicuri è un diritto che noi abbiamo. Noi paghiamo le tasse, dobbiamo vivere sicuri. A mio giudizio l’unico sistema è il presidio del territorio: la gente si sente più sicura se quando cammina per la strada la sera vede delle divise. Io credo che le videosorveglianze servano fino a un certo punto: ci vogliono persone che presidino il territorio, e noi lavoreremo su questo”.

“Io di centrodestra? Riduttivo, sono un imprenditore”

La questione della sicurezza urbana è destinata a essere uno dei temi centrali della campagna elettorale nel capoluogo toscano per le amministrative 2024. E Bocca si schermisce quando gli chiedono dell’etichetta che porta addosso, ossia quella di essere il primo uomo del centrodestra alla guida della Fondazione Cr Firenze. “Sono a capo di un gruppo con 600 dipendenti, la seconda catena alberghiera italiana in Italia, sono stato il secondo Cavaliere del lavoro nominato in Italia a 41 anni, e che la mia storia venga racchiusa in un’esperienza di cinque anni al Senato dal 2013 al 2018, lo trovo effettivamente molto riduttivo”. E in ogni caso, ha concluso Bocca, “la Fondazione Cr Firenze deve essere apolitica e apartitica, è una fondazione di tipo associativo, noi rispondiamo ai soci e non alla politica”.

Autore:

Leonardo Testai

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