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Finanza

27 gennaio 2023

Finanza per l’impresa, la Regione dialoga con Bei e Cdp

Accanto alla riattivazione della sezione speciale regionale del Fondo di garanzia, è allo studio una nuova operazione.

La Regione Toscana sta lavorando a un accordo con Banca Europea degli Investimenti (Bei) e con Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per nuovi strumenti finanziari a sostegno delle imprese. Le risorse che saranno messe a disposizione da Palazzo Strozzi Sacrati sono parte dei 130 milioni di euro che rientrano nella nuova programmazione regionale Fesr 2021-2027 e che, in virtù di una recente delibera della Giunta, saranno disponibili a partire dalla prossima estate. Un atto che consente di riavviare la sezione speciale regionale del Fondo di garanzia delle Pmi gestito dal Mediocredito Centrale.

Allo studio un nuovo fondo rotativo

Secondo quanto rivela Leonardo Marras, assessore regionale all’economia, “i 130 milioni di euro saranno divisi in due capitoli: 50 milioni per le garanzie, 80 milioni destinati a sovvenzioni per l’abbattimento degli interessi per provviste straordinarie, e pensiamo di accordarci con Bei o con Cdp per finalizzare i prestiti, con una sorta di fondo rotativo a basso costo per investimenti finalizzati. Pensiamo a classi di prestiti sopra e sotto i 70mila euro, a seconda della dimensione d’impresa”.

Per questa nuova operazione “stiamo ragionando e approfondendo gli aspetti di fattibilità”, dice Marras, che per la nuova iniziativa della Regione pensa “a un canale di piccolo prestito, magari il più digitalizzato possibile per fare in modo che sia veloce per le micro e piccole imprese, anche per la creazione di nuova impresa in Toscana; e invece, per gli investimenti più strutturati, riprendere la forma già sperimentata dei fondi rotativi, anche se non c’era stato un rapporto con Bei o Cdp in passato. Ma la formula del fondo rotativo era presente anni fa nella programmazione regionale, e noi vorremmo riproporla”. Il tema di fondo degli investimenti finanziati sarà quello della sostenibilità, dall’efficienza energetica all’economia circolare in senso più ampio.

Per quanto riguarda invece la parte delle garanzie, questa “è suddivisa in ipotesi – spiega l’assessore – che tutte hanno un rapporto con il Fondo centrale di garanzia. Dunque non più attraverso una garanzia regionale, ma una garanzia che si basa sulla forza dello Stato, una garanzia primaria sicuramente privilegiata per le banche, e sicuramente anche consistente, oggi come in futuro”. La novità è l’idea di sfruttare l’operatività del Fondo “anche per la garanzia – dice Marras – sulle emissioni di obbligazioni, i cosiddetti minibond: questo perché ci sia la possibilità, ed è una sperimentazione che vorremmo fare anche in Toscana, di sostegno alla patrimonializzazione delle imprese”.

Fidi Toscana, svolta attesa entro marzo

Queste politiche regionali saranno gestite da Sviluppo Toscana, in base al piano di riassetto che coinvolge anche Fidi Toscana, per la quale al momento è in corso una valutazione sul patrimonio. “Conto nei prossimi due mesi – afferma Marras – di poter avanzare una proposta a chi ha manifestato interesse, perché possa a sua volta proporre un’offerta vincolante. Ci sono 4 soggetti che hanno manifestato interesse, e a loro manderemo l’invito: se lo vorranno, faranno la loro due diligence e avanzeranno la loro offerta”.

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