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09 febbraio 2024

Erion Weee, oltre 20mila tonnellate di Raee nel 2023 in Toscana

Recuperato l’equivalente di 470 km di cavi in rame, ma anche ferro, alluminio e plastica: i volumi sono in calo sul 2022.

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Oltre 20.100 tonnellate di Raee domestici, equivalenti al peso di 56 Airbus A380, sono stati gestiti nel 2023 in Toscana da Erion Weee, uno dei principali consorzi nel campo dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Un dato in diminuzione del -4% sulle quantità del 2022, in linea con l’andamento del consorzio, e con la raccolta nazionale che “vede l’Italia ancora troppo distante – osserva Erion Weee – dai target indicati dall’Unione europea”: la raccolta complessiva è pari a circa 6 kg per abitante, a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg.

Recuperato l’equivalente di 470 km di cavi in rame

Tra i Raee Domestici gestiti da Erion in Toscana prevalgono lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) con 11.200 tonnellate; più di 5.600 tonnellate sono, invece, rappresentate da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1). Terza posizione per i Raee del Raggruppamento R3 (Tv e monitor) con 1.800 tonnellate; segue R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica) con più di 1.300 tonnellate e, infine, R5 (sorgenti luminose) con 18 tonnellate.

Il corretto trattamento di questi rifiuti ha permesso di riciclare: 11.000 tonnellate di ferro, pari a 31 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, più di 410 tonnellate di alluminio, pari a oltre 490.000 moka da caffè, 417 tonnellate di rame, pari a 470 km di cavi e quasi 2.400 tonnellate di plastica, pari a più di 950.000 sedie da giardino. Grazie a una gestione virtuosa dei Raee domestici nella regione, Erion Weee ha evitato l’emissione in atmosfera di 126.000 tonnellate di CO2 – la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco grande circa 127 kmq, più esteso del comune di Siena – e ha permesso il risparmio di oltre 26.000.000 di kWh di energia elettrica, pari ai consumi domestici annui di una città di quasi 24.000 abitanti, più di Montevarchi.

Il caro-materie prime spinge anche il sommerso

Secondo Erion Weee, il calo nei volumi di gestione è riconducibile a una carenza di politiche mirate sul tema: “I Raee vengono identificati come strategici per l’economia del Paese”, sostiene il consorzio, ma “non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore. Accanto al Sistema Raee italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime, come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023: operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai Raee le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento”.

“Troppi Raee finiscono nelle mani sbagliate”, accusa Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee, secondo cui “servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. E’ necessario capire dove finiscono i Raee quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono apparecchiature ancora funzionanti oppure unicamente Raee. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono Raee negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti”. (lt)

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