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Industria

06 luglio 2023

“Condominio ex Gkn”: la Regione presenta il consorzio Abaco

L’aggregazione ligure di cooperative di servizi è interessata a rilevare la fabbrica, che ospiterebbe altri soggetti.

Leonardo Testai

Un ‘condominio’ di imprese, nei settori motore della transizione energetica ed ecologica, con un soggetto coordinatore che offre servizi, il consorzio Abaco: è il progetto ipotizzato dalla Regione Toscana per la ex Gkn di Campi Bisenzio, a due anni dall’inizio della vertenza – con oltre 200 lavoratori dei 422 originari che hanno lasciato lo stabilimento nel frattempo. Il consorzio Abaco, consorzio di cooperative di servizi alle imprese con sede a Genova, in questo progetto ricoprirebbe il ruolo di soggetto chiave, rilevando la proprietà dello stabilimento dalla Qf spa in liquidazione di Francesco Borgomeo.

Arriva la Cig, gli operai scendono dalla torre

Il vicepresidente di Abaco, Alessandro Testa, si è così presentato all’incontro in Regione con sindacati e Rsu sul futuro della ex Gkn. In giornata, inoltre, sono arrivati sui conti correnti degli operai Qf i primi bonifici della Cassa integrazione, dopo un lunghissimo ritardo: così, dopo sei giorni, si è conclusa la protesta dei lavoratori, saliti venerdì 30 sulla Torre monumentale di San Niccolò a Firenze per protestare contro lo stallo nei pagamenti e nella reindustrializzazione.

Il consorzio genovese è uno dei soggetti emersi dal lavoro di scouting della Regione. “Nella grande fabbrica potrebbero convivere più esperienze imprenditoriali, seguite e gestire da questo soggetto, il consorzio di cooperative che rileverebbe la proprietà di Borgomeo”, ha affermato il presidente della Regione, Eugenio Giani, il quale ha definito Abaco “un consorzio credibile”, e chiedendo adesso “un intervento del governo” per dare più solidità al lavoro della Regione.

Nuovi incontri in vista

“Abaco è un soggetto che è già stato protagonista di percorsi di reindustrializzazione in altre zone”, ha osservato Valerio Fabiani, consigliere di Giani per le crisi aziendali, precisando che “sono in corso molte altre diverse interlocuzioni anche in questi giorni”, e spiegando che a brevissimo saranno convocati altri incontri, sia con Abaco che con la cooperativa che i lavoratori si apprestano a costituire formalmente nei prossimi giorni, così come con tutti gli altri soggetti coinvolti nella realizzazione del parco industriale.

Il progetto che prende forma “è un po’ davvero una reindustrializzazione dal basso – ha affermato il consigliere di Giani -, che significa un puzzle che si compone di diverse tessere, dove ciascuna di queste tessere piano piano racconterà quello che può fare per portare occupazione e produzione in un sito che da due anni è stato abbandonato a se stesso”. Ma proprio per questo, sottolinea, “l’intervento di Abaco in veste di gestore del sito, e coordinatore della comunità dei molteplici soggetti industriali che potrebbero insediarsi, è condizionato appunto alla tenuta di tutte le tessere di questo puzzle. E’ una strada tutta da costruire, e questo è un primo passo importante che può segnare un nuovo inizio”.

Sono prudenti sindacati e Rsu: “Non abbiamo, ad oggi, elementi sufficienti per valutare tale progetto”, sostiene la Fiom, pur riconoscendo il “lavoro importante” della Regione. “Può essere una strada percorribile”, ha affermato Massimo Barbetti, membro Rsu, spiegando che “faremo tutte le verifiche del caso. Luglio comunque rimane un mese di mobilitazione, dove per noi è importantissimo andare a definire tutti i punti che compongono la vicenda della reindustrializzazione dal basso”.

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Leonardo Testai

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