Marco,Marcello e Massimo Gobbini
Artelinea compie 60 anni e li festeggia col ritorno al fatturato pre-Covid. L’azienda della famiglia Gobbini, nata nel 1962 a Figline Valdarno (Firenze) come “bottega di specchi” e oggi produttrice di mobili, specchi e lavabi in vetro di fascia alta, è ripartita con slancio dopo la fase della pandemia e – archiviato il 2021 con ricavi a 9,3 milioni di euro vicini a quelli pre-Covid – quest’anno taglierà il traguardo dei dieci milioni di euro. A trainare è l’export che vale il 75% del fatturato: in testa l’Europa (con Francia e Germania sul podio) ma anche Asia e America.
Pannelli fotovoltaici e nuovi macchinari
L’azienda, fondata da Marcello Gobbini oggi affiancato dai figli Marco, amministratore delegato, e Massimo, presidente, ha la sede a Figline e Incisa e uno stabilimento produttivo di 12mila metri quadrati a Cavriglia (Arezzo), per un totale di 70 dipendenti. Da tempo ha investito nella sostenibilità ambientale, dal riciclo delle acque di lavorazione alla raccolta delle acque pluviali fino a un impianto di pannelli fotovoltaici che è in fase di ampliamento. “Ma stiamo investendo anche in nuovi macchinari – afferma Marco Gobbini – per progredire sul mercato con i nostri prodotti esclusivi”.
L’autobiografia del fondatore Marcello Gobbini
La crescita e l’internazionalizzazione dell’azienda hanno sempre fatto leva sulla creatività: “Per Artelinea è fondamentale il dialogo con designer che sappiano tradurre il nostro saper fare e conoscano il vetro – afferma Massimo Gobbini -. Sessant’anni di ricerca e sperimentazione hanno portato allo sviluppo di materiali unici che ci distinguono come Dualite e Opalite”. Sessant’anni di attività sempre guidata dal fondatore Marcello Gobbini e ora condensati nell’autobiografia “La mia vita allo specchio”, edita da Tagete e inserita nella collana “Memorie del Novecento”, non destinata alla vendita.
Silvia Pieraccini