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Impresa

02 gennaio 2023

Terme Chianciano, a Caputi anche il centro medico dell’Università di Pittsburgh

Cresce il polo termale dell’imprenditore-finanziere romano. L’ultima operazione evita la chiusura dell’istituto medico americano.

Silvia Pieraccini

Uno stabilimento delle Terme di Chianciano in Toscana

S’ingrossa il polo Terme Italia promosso dall’imprenditore Massimo Caputi, che negli ultimi anni ha aggregato le Terme di Saturnia e di Chianciano in Toscana, quelle di Monticello in Brianza (che controllano Terme di Salice nel Pavese), e nei giorni scorsi ha annunciato lo sviluppo di altre cinque location termali. Ora Caputi, che è anche presidente di Federterme-Confindustria, ha definito attraverso Terme di Chianciano un accordo per la gestione della sede chiancianese del centro medico dell’Università americana di Pittsburgh (Upcm), istituto che svolge attività di medicina preventiva e che comprende l’area medica e fisioterapica e la “palestra della salute”. L’accordo evita la chiusura del centro, già programmata per fine 2022. Il progetto di Caputi punta a integrare medicina termale, cliniche specialistiche e diagnostica, così da trattare le patologie in tutte le fasi.

I dipendenti Upcm passano a Terme di Chianciano

L’accordo – secondo quanto afferma un comunicato – è stato garantito dalla holding Terme Italia e prevede il passaggio a Terme di Chianciano dell’intero complesso e dei dipendenti Upcm. Visto che Terme di Chianciano è ancora in concordato, sono stati informati sia il Tribunale che i sindacati. “E’ una ulteriore dimostrazione che il gruppo crede nel rilancio di Chianciano – afferma Terme Italia – malgrado sia ancora irrisolto il problema dei rapporti con la società immobiliare che fa capo alla Regione Toscana”, rapporti considerati fondamentali “per far decollare il piano di investimenti”.

Un polo termale da 30 milioni di fatturato

Il gruppo Terme Italia, che comprende anche la società Terme Italia Health & Care che produce e commercializza prodotti termali cosmetici, integratori alimentari e device, ha chiuso il 2022 con un fatturato superiore a 30 milioni di euro e 250 dipendenti; nel 2023 sono previste 150 assunzioni legate, anche, allo sviluppo delle nuove location a cui si sta lavorando e alla ripresa del turismo termale post-Covid.

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Silvia Pieraccini

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