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03 ottobre 2023

Parla Neri: “Per l’area ex Trw di Livorno c’è già interesse”

Il presidente della Confindustria territoriale è ottimista sulle possibilità di aggregare un polo industriale nel sito dismesso.

Leonardo Testai

“Stamani ho ricevuto i rappresentanti di un’azienda interessata a insediarsi, senza aver fatto ancora il bando. Se questo è l’inizio…”. Piero Neri, a capo del gruppo omonimo e alla guida di Confindustria Livorno Massa Carrara, vede un futuro roseo per l’area ex Trw di Livorno – 184mila metri quadri, di cui 55mila coperti -, acquistata dal suo gruppo con l’obiettivo di promuovere una reindustrializzazione, grazie all’insediamento di imprese interessate a stabilirsi in loco, e a godere di vantaggi come la vicinanza al porto labronico. Una svolta, quella dell’area ex Trw, frutto dell’attività congiunta tra Confindustria, Comune di Livorno e Autorità di Sistema Portuale iniziata nel 2020.

Cavalier Neri, come mai ha deciso di impegnarsi in questo progetto?

“Questa domanda la rivolge a Piero Neri presidente di Confindustria, o a Piero Neri imprenditore?”.

Naturalmente a entrambi.

“E’ la risposta giusta, perché qui i due ruoli si uniscono. Quando ho assunto l’impegno di presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara, nel 2020, fra i vari programmi della nuova governance io avevo focalizzato molto il punto della reindustrializzazione del territorio cittadino. I capelli ormai li ho tutti bianchi, e mi ricordo benissimo che dopo la guerra c’erano diversi stabilimenti a Livorno: non c’era solo il commercio portuale, ma anche c’era un tessuto industriale consistente. Quindi avevamo cercato di capire se potevamo trovare uno spunto per questa reindustrializzazione. Per fare questo però bisognava anche individuare delle aree”.

Come quella della ex Trw di Livorno, abbandonata da tempo e utilizzata perfino per i rave?

“Piano piano ci siamo focalizzati su questa area che era ormai dismessa da circa 10 anni. Abbiamo portato avanti insieme ai tecnici e ai vertici del Comune una serie di verifiche per possibili utilizzi, che poi alla fine sono andati concretizzandosi nell’arco di tre anni: tanto c’è voluto perché questa struttura ritornasse nella disponibilità di Banco Bpm. Alla fine poi abbiamo deciso di entrare nella partita direttamente come gruppo Neri per vedere di accelerare, per quanto possibile, il riutilizzo di queste aree”.

L’operazione vi è costata meno di 20 milioni, come è stato scritto tempo fa?

“Direi intorno ai 20 milioni”.

A cui andrà aggiunta la spesa per la bonifica dell’area, a carico vostro?

“Sì, attualmente stiamo procedendo ad una bonifica superficiale di tutti gli arbusti e le altre cose abbandonate negli anni. E’ chiaro che poi ci sarà la fase più delicata della bonifica dell’area. Fatto questo, prepareremo un bando per manifestazioni di interesse rivolte ad attività industriali, manifatturiere che hanno la necessità o vogliono cogliere l’opportunità di insediarsi in questa area”.

E’ possibile definire meglio i tempi per i vari passaggi?

“L’acquisto risale a una quindicina di giorni fa. Dal giorno dopo che l’abbiamo acquistata, almeno da dopo che è stata annunciata pubblicamente la ristrutturazione, si sono messe già al lavoro delle aziende per la pulizia di tutta l’area. Nei prossimi giorni ci saranno degli incontri con le autorità competenti per focalizzare le operazioni da fare per la bonifica. Fatto questo avremo un’idea più precisa dei tempi necessari, e contemporaneamente usciremo con questa richiesta di manifestazioni di interesse. Spero che le operazioni da fare non richiedano molto tempo, però il nostro intento è quello di procedere correttamente, attuando tutte le operazioni di verifica che devono essere fatte”.

E come ha detto, c’è chi già mostra interesse prima del bando…

“Sì, in quel caso si tratta di un’attività manifatturiera, non logistica. Un’azienda che opera già in Toscana, ma è interessata ad avvicinarsi all’area portuale. E’ chiaro, comunque, che un’attività industriale non esclude anche un utilizzo parziale dell’area per la logistica”.

Qual è il ‘plus’ dell’area ex Trw per le aziende che vi si potrebbero insediare?

“Innanzitutto c’è la vicinanza al porto, facilmente raggiungibile, e in futuro ci saranno anche nuove connessioni”.

A fronte dei tanti tentativi falliti di reindustrializzazione in Toscana negli ultimi 15 anni – fino agli ultimi esempi relativi a Bekaert e Qf-Gkn, quello dell’area ex Trw potrebbe diventare un modello positivo, puntando subito su un riutilizzo dell’area per nuove attività produttive?

“Trovo che sia meglio avere meglio una pluralità di manifestazioni di interesse e una pluralità di insediamenti, piuttosto che un unico utilizzatore. Circa un anno fa ci fu una grande azienda multinazionale che aveva manifestato interesse a insediarsi, ma sinceramente questa prospettiva non mi entusiasmava molto. Preferirei vedere più aziende nell’area, anche per minimizzare il rischio che queste multinazionali che vengono poi spariscano. E l’area è talmente grande che vi si può realizzare un polo industriale manifatturiero”.

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Leonardo Testai

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