Eye2Drive, Pmi innovativa con sede a Carrara specializzata nelle soluzioni avanzate di imaging digitale per i sensori di visione, ha chiuso un round di finanziamento da 1,5 milioni di euro con l’obiettivo di ampliare le sue tecnologie e affermarsi in nuovi mercati.
Ecco chi ha scommesso sull’innovazione tecnologica
Il round è stato guidato da RoboIT, il Polo nazionale di trasferimento tecnologico per la robotica e l’automazione industriale lanciato da Cdp Venture Capital Sgr insieme con Pariter Partners, player italiano attivo in investimenti di tech-transfer nel settore deep-tech. Hanno partecipato all’operazione anche Motor Valley Accelerator (programma di accelerazione dedicato a startup che sviluppano soluzioni nell’automotive realizzato da Cdp Venture Capital insieme con Fondazione Modena e Unicredit e gestito da Plug and Play e Crit), Pariter Robotics (holding dedicata al supporto di startup nel settore robotica) e il fondo di co-investimento regionale Toscana Next (istituito e gestito da Cdp Venture Capital Sgr e sottoscritto da quattro fondazioni toscane di origine bancaria, Fondazione Cr Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Caript, Fondazione Monte dei Paschi di Siena) per massimizzare gli investimenti in innovazione destinati al territorio.
Le risorse serviranno per sviluppare tre aree
Le risorse saranno utilizzate per tre aree chiave: potenziamento del team con l’inserimento di nuove figure specialistiche; avanzamento della ricerca e sviluppo per il miglioramento del sensore di visione; espansione delle operazioni commerciali con l’obiettivo di trovare un partner strategico nel settore automotive e consolidare la presenza nell’industria. Tra i porgetti di Eye2Drive c’è quello di sviluppare la pre-produzione di un nuovo sensore entro i prossimi 18 mesi. “Ispirandosi all’occhio umano – spiega una nota – le soluzioni sviluppate da Eye2Drive, coperte da diversi brevetti, permettono di mimare il comportamento visivo, in particolare la sensibilità e la capacità di adattamento alle diverse condizioni di illuminazione”.
Nel team diverse donne provenienti da percorsi Stem
Eye2Drive è nata come evoluzione di un progetto di ricerca avviato da Monica Vatteroni, ingegnere elettronico con PhD in Fisica e 20 anni di esperienza nella progettazione di sensori di immagine sviluppati da un gruppo di ricercatori della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa per creare nuovi sensori per l’endoscopia. La necessità di affrontare problemi legati alla variabilità della luce ha portato l’azienda a concentrarsi su mercati più ampi come l’automotive e il settore industriale. “La sfida – spiega Vatteroni – è quella di operare in un ambito chiave come quello dei semiconduttori – le cui applicazioni sono destinate a trasformare il panorama tecnologico del prossimo futuro – rimanendo in Italia per contribuire a creare una cultura imprenditoriale avanzata anche in questo settore che, grazie a iniziative legislative e governative sia a livello nazione che europeo legate al Chip Act, sta muovendo qualche passo”. Vatteroni si dice orgogliosa “di poter contare su una forte presenza femminile proveniente da percorsi Stem” e spera “che il nostro team sia fonte di ispirazione per giovani donne a partecipare attivamente all’innovazione e al progresso”.
Silvia Pieraccini