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20 febbraio 2023

Ginori, con i nuovi forni (da 10 milioni) la porcellana ora inquina meno

Con l’entrata in funzione i consumi energetici scenderanno del 62% e le emissioni di Co2 del 57%. La manifattura guarda al futuro.

Silvia Pieraccini

I nuovi forni nella manifattura Ginori di Sesto Fiorentino

Ci sono voluti parecchi mesi, ma ora finalmente l’installazione (e la messa in funzione) dei cinque nuovi forni di produzione della Ginori di Sesto Fiorentino (Firenze), storica manifattura di porcellane di alta qualità che fa capo al gruppo francese Kering, è conclusa. Secondo quando annunciato a fine 2021 dalla maison, l’investimento è stato di circa 10 milioni di euro. I nuovi forni statici ecosostenibili per la cottura della porcellana sostituiscono i due a ciclo continuo finora in attività, ormai antiquati e inefficienti, e permetteranno un taglio del 62% dei consumi di energia e del 57% delle emissioni di Co2 rispetto ai precedenti.

Riorganizzato lo stabilimento, restyling per gli uffici

La sostituzione dei forni è stata l’occasione per riorganizzare lo stabilimento, rinnovando il layout produttivo, ottimizzando flussi di prodotti e di informazioni, digitalizzando i reparti, migliorando le condizioni di lavoro soprattutto degli addetti ai forni (con l’eliminazione del turno notturno, l’allontanamento dalle fonti di calore e la possibilità di operare in un ambiente climatizzato).
“E’ un layout in cui la tecnologia è posta a supporto della tradizione e della bellezza artistica assoluta della manifattura”, afferma un comunicato dell’azienda. “Si tratta di una trasformazione a 360 gradi nel segno della sostenibilità – spiega Alain Prost, presidente e amministratore delegato di Ginori 1735 – in cui il restyling della fabbrica si collega anche al restyling degli uffici. Grazie a questo progetto, Ginori 1735, forte di una storia plurisecolare, è pronta ad affrontare al meglio i prossimi 300 anni di attività,
preservando la grande tradizione artistica del brand”.

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Silvia Pieraccini

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