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21 marzo 2022

Vino toscano, record di vendite ma nubi all’orizzonte

Nel 2021 gli ettolitri imbottigliati hanno raggiunto 2 milioni e 119mila. Export-record a 1,13 miliardi di euro.

Silvia Pieraccini

Il vino toscano corre sui mercati internazionali (+16,4% l’export 2021, arrivato al record di 1,13 miliardi di euro)  ma comincia a intravedere nubi all’orizzonte: non tanto per l’andamento delle vendite nei Paesi di guerra, che pesano poco sul business, quanto per la difficoltà nel reperire bottiglie di vetro, cartoni per imballaggio, alluminio per le capsule, fino al legno per i pali dei nuovi impianti dei vigneti. “I prezzi di questi materiali stanno aumentando – ha spiegato Giovanni Manetti, presidente del consorzio del vino Chianti Classico, aprendo alla Stazione Leopolda di Firenze la rassegna dei nuovi vini in commercio ‘Chianti Classico Collection’ riservata a stampa e operatori  – ma quel che è peggio è che le aziende non trovano i materiali, col rischio di dover ritardare l’imbottigliamento del vino. E’ una situazione difficile da gestire, che non si era mai verificata prima e che porterà un aumento dei prezzi medi delle bottiglie, stimato tra il 5 e il 7%”.

Il Chianti Classico brilla e lancia le Uga

Tutto questo avviene proprio mentre (anche) il Chianti Classico vive una delle sue stagioni più brillanti: le vendite 2021 (rilevate dalle fascette di Stato rilasciate dal consorzio) sono aumentate del 21% rispetto al 2020 e dell’11% rispetto al 2019 pre-pandemia, e “questo dimostra che non è un rimbalzo tecnico ma una crescita vera e propria, che si sta confermando anche nei primi due mesi di quest’anno”, afferma il presidente.

Chianti Classico Collection, alla quale partecipano 180 produttori, è stata anche l’occasione per presentare le unità geografiche aggiuntive (Uga), cioè la suddivisione della denominazione in aree geografiche più ristrette e omogenee, di cui si parla da più di 30 anni, tesa a valorizzare le diversità territoriali. Il progetto, varato da tempo, attende però l’ultimo decreto ministeriale (“si spera entro l’anno”, dice Manetti) per poi avviare l’imbottigliamento e la vendita con l’indicazione del Comune o località di provenienza, da Greve a Lamole, da Gaiole a Radda a San Donato in Poggio e via dicendo.

La settimana delle ‘Anteprime di Toscana’

La rassegna del Chianti Classico segue quella del Chianti e Morellino, che si è svolta domenica 20 marzo, e precede le presentazioni della Vernaccia che si terrà a San Gimignano (22-23); del Nobile in programma a Montepulciano (23-24); dei vini dell’’Altra Toscana’, cioè le denominazioni più piccole e meno conosciute, che debuttano nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze (il 25). Tutti insieme danno corpo alla settimana delle ‘Anteprime di Toscana’, organizzata dai consorzi di tutela insieme con Regione Toscana e Camera di commercio di Firenze.

Volumi di vendita +10%, superati 2 milioni di ettolitri

Guardando alle vendite 2021 – secondo i dati resi noti dall’associazione Avito che raggruppa i consorzi di tutela dei vini toscani – la crescita è del 10%, che porta a toccare 2 milioni e 119mila ettolitri, record di vendite mai raggiunto fino a oggi. La performance migliore (+27%) è quella del Brunello di Montalcino (che pesa 85.238 ettolitri), seguito da Nobile di Montepulciano (+22% con 51.780 ettolitri), Chianti Classico (+21% a 282.559 ettolitri) e vini Orcia (+20% con solo 1.865 ettolitri). Crescita a due cifre anche per Vernaccia (+16% a 38.112 ettolitri), Maremma Toscana (+16% a 51.468 ettolitri), Valdarno di Sopra (+17% a 1.306 ettolitri), Bolgheri (+10% a 53.903 ettolitri), Rosso di Montalcino (+10% a 34.149 ettolitri). Le due voci dai volumi più “pesanti”, Igt Toscana e Chianti, hanno chiuso l’anno rispettivamente con +9% (con 700.987 ettolitri) e +5% (con 722.690 ettolitri). L’unico vino in contrazione di volumi è il Montecucco (-26% a 5.965 ettolitri), mentre cresce poco (+3% a 69.046 ettolitri) il Morellino.

Fonte: Associazione Vini Toscani Dop e Igp (Avito)
Autore:

Silvia Pieraccini

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