24 aprile 2024

Logo t24Il quotidiano Economico Toscano
menu
cerca
Cerca
Impresa

30 marzo 2023

Vino: Ruffino ‘costruisce’ una tenuta a Bolgheri (investendo 20 milioni)

L’azienda fiorentina acquista 15 ettari di vigneto e realizza una cantina sulla via Bolgherese, con uffici e centro di ospitalità.

Silvia Pieraccini

Ci sono vari modi per sbarcare come produttore in una denominazione d’origine. Quello più frequente (e più veloce) è acquistare una tenuta dotata di vigneti. Quello meno frequente è costruire un’azienda partendo da zero. Ruffino, uno dei marchi toscani più grandi e conosciuti (124 milioni di fatturato 2022), parte del gruppo americano Constellation Brands, ha scelto questa seconda strada per entrare a Bolgheri, una delle aree vinicole più prestigiose al mondo: ha appena acquistato 15 ettari di vigneto in due diverse zone (sei ettari sono già impiantati, gli altri sono terreni provvisti di diritti di reimpianto) e ha deciso di costruire una cantina, la sede aziendale e un centro di ospitalità. L’investimento complessivo, secondo stime del Sole 24 Ore, supera i 20 milioni di euro.

Una cantina green e un nome da definire

Di fatto Ruffino creerà una nuova tenuta che avrà una propria etichetta (il nome è ancora da definire), puntando sulla qualità dei vini e dei materiali: la cantina, che sorgerà sulla via Bolgherese dove si affacciano tutti i grandi marchi, sarà a basso impatto ambientale e paesaggistico, e sarà pensata per una ventina di ettari di vigneti, quelli a cui l’azienda intende arrivare nel giro di qualche anno.

Lo sbarco di Ruffino a Bolgheri centra due obiettivi: completare il quadro delle denominazioni toscane di alta qualità che l’azienda vuol presidiare (possiede già Brunello di Montalcino e Chianti Classico); dare una spinta decisiva al riposizionamento verso l’alto di gamma: “A Bolgheri vogliamo fare alta qualità – spiega Sandro Sartor, presidente e amministratore delegato – rispettando l’ambiente e il territorio. Stiamo spostando il baricentro della nostra azienda verso l’alto con l’intento di aumentare la marginalità e posizionarci in una fascia di mercato con una ciclicità meno accentuata”. In questo senso Ruffino si inserisce nella linea già seguita dal proprio azionistra Constellation Brands in America, che è stata imboccata anche dal ‘cugino’ Robert Mondavi. “Sappiamo che potremo perdere dei volumi – aggiunge Sartor – ma la strada è decisa e non si torna indietro”.

Le bottiglie vendute l’anno scorso sono 28,6 milioni

L’azienda guidata da Sartor, che ha il quartier generale a Pontassieve (Firenze), ha appena chiuso il bilancio (a fine febbraio) con 124 milioni di euro di ricavi, in linea con l’anno precedente, un risultato operativo (ebit) del 10% e 28,6 milioni di bottiglie vendute (-4%).

Autore:

Silvia Pieraccini

Potrebbe interessarti anche

Articoli Correlati


Impresa

23 aprile 2024

Ferragamo conferma i vertici (e dà il via libera al dividendo)

Leggi tutto
Impresa

23 aprile 2024

Ecco il digestore di Alia. Stop all’export di rifiuti organici fuori regione

Leggi tutto
Impresa

23 aprile 2024

E-commerce: Talea Group continua a crescere (e a inseguire l’utile)

Leggi tutto

Hai qualche consiglio?

Scrivi alla nostra redazione

Contattaci