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05 settembre 2022

Via libera dalla Bce all’aumento di capitale di Banca Mps

L’operazione da 2,5 miliardi al voto (scontato) dell’assemblea il 15 settembre: il varo nel quarto trimestre dell’anno.

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Dopo la Dg Comp – ossia la direzione generale della Commissione Ue per la concorrenza – anche la Bce ha dato il suo via libera all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro per Banca Mps. L’operazione di rafforzamento del capitale, prevista dal piano di risanamento dell’istituto senese in prospettiva della sua ri-privatizzazione, verrà sottoposta all’assemblea dei soci il prossimo 15 settembre. Poiché il Tesoro detiene ancora il 64% del capitale, si tratta naturalmente di una pura formalità. L’aumento di capitale, secondo quanto annunciato nel giugno scorso, sarà varato nel quarto trimestre dell’anno in corso, dunque da ottobre.

Un mese fa il Monte aveva annunciato l’allargamento ad altre quattro banche del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale: Santander, Barclays, Socgen e Stifel si sono unite a Mediobanca, Citi, Credit Suisse e Bofa. Con il Mef che sottoscriverà pro-quota l’operazione, secondo l’impegno assunto mesi addietro, gli investitori privati dovranno apportare capitali per 900 milioni di euro. L’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha escluso da tempo che il Tesoro possa sottoscrivere più della sua quota, per non pregiudicare la natura “di mercato” della ricapitalizzazione.

Al lavoro coi sindacati per gestire gli esuberi

In parallelo, prosegue il lavoro della banca con i sindacati per la gestione dei 3.500 esuberi del Monte dei Paschi, con pensionamenti e prepensionamenti su base volontaria. L’operazione sarà sostenuta da una spesa “una tantum” stimata in 800 milioni di euro: questa verrà finanziata con l’aumento di capitale, e con risparmi annui stimati in 270 milioni. Dalle strutture centrali usciranno circa 1.700 risorse, di cui 410 saranno riqualificate sulla rete, mentre la rete commerciale subirà un taglio di 2.100 risorse. “Il piano di esodi va chiuso entro il 30 novembre e finora c’è stata una buona risposta”, ha affermato nei giorni scorsi il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

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