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Industria

10 maggio 2022

Toscana Pharma Valley porta 100 posti di lavoro a Livorno

La piattaforma logistica digitale servirà (per adesso) cinque aziende farmaceutiche toscane. Collaborazione pubblico-privato.

La piattaforma logistica hi-tech per l’industria farmaceutica toscana che sta per nascere all’interporto ‘Amerigo Vespucci’ di Guasticce, a 5 minuti di distanza dal porto di Livorno e a 15 minuti dall’aeroporto di Pisa, porterà 100 posti di lavoro nella prima fase, cioè entro fine 2023-inizio 2024 quando saranno pronti i primi 30mila metri quadrati di magazzini refrigerati, con 60mila posti-pallet. “Saranno figure qualificate, che noi formeremo – ha spiegato Corrado Bonadeo di Bcube, il gruppo piemontese leader nella logistica che costruirà la struttura presentata oggi, 10 maggio – perché la piattaforma è completamente digitalizzata e richiede competenze avanzate”. Nella seconda fase, quando la superficie coperta raddoppierà e i posti-pallet saliranno a 120-130mila, gli addetti passeranno da 100 a 200.

La presentazione del progetto pronto a partire (la prima pietra sarà posata entro luglio) all’interporto di Livorno è stata l’occasione per ribadire la collaborazione che si è instaurata tra gli enti pubblici (la Regione Toscana, i Comuni di Livorno e Collesalvetti, l’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale, l’interporto) e i privati, cioè le aziende farmaceutiche Eli Lilly, Abiogen, Molteni, Aboca e Galenica Senese – riunite nella rete d’imprese Toscana Pharma Valley – che finora hanno aderito alla piattaforma, messa a punto con la consulenza di Kpmg.

“La piattaforma logistica digitale è un progetto di sistema – ha detto Giuseppe Seghi Recli, presidente della rete Toscana Pharma Valley – che si prepara ad attrarre nuove imprese delle scienze della vita, non solo toscane, tutte quelle che hanno bisogno di un servizio logistico specializzato”.

L’investimento stimato in 70 milioni è privato (lo realizzerà Bcube insieme col fondo d’investimento P3 Logistics Park, a fronte dei flussi di merci assicurati dalle aziende per dieci anni), ma il contributo degli enti pubblici è stato fondamentale per superare gli ostacoli di ordine procedurale, autorizzativo, economico-finanziario (l’area di 125mila metri quadrati su cui sorgerà il magazzino era del Gruppo Fremura). Il percorso è stato lungo (l’idea è del 2014) e complicato – non hanno nascosto tutti gli intervenuti – ma le complessità sono alle spalle e il presidente della Regione, Eugenio Giani, ora può parlare di “tappa fondamentale per il rilancio del settore manifatturiero che passa attraverso produzioni di qualità”.

Restano da completare i tasselli infrastrutturali – dalla Darsena Europa nel porto di Livorno allo ‘scavalco’ ferroviario per collegare l’interporto col porto fino al raccordo con la ferrovia Vada-Collesalvetti – ma c’è fiducia che si possa riuscire. Nel frattempo, ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive Leonardo Marras, il Governo “entro poche settimane” dovrebbe approvare la Zona logistica semplificata (Zls) per l’area livornese (la Giunta regionale ha aggiornato la documentazione poche settimane fa e trasmesso la pratica al ministero), che non solo porterebbe snellimento doganale ma, grazie a una modifica legislativa regionale, anche estensione del credito d’imposta. “Il nostro impegno per la reindustrializzazione della costa toscana è massimo – ha detto il presidente di Confindustria Livorno, Piero Neri – e la Pharma Valley è un capitolo importante di questo disegno”.

Tra i vantaggi di una piattaforma multi-company e multi-provider (gli altri tre provider che opereranno, oltre a Bcube, sono Dhl per la distribuzione su gomma e via aerea, Maersk per la distribuzione marittima e Palladio-Pharma Partners per l’officina farmaceutica che sarà realizzata all’interno del magazzino e che servirà per il confezionamento personalizzato), illustrati da Alessandro Manzo di Kpmg, c’è anche la sincronizzazione dei flussi di import e export: se più aziende farmaceutiche hanno merci dirette nello stesso Paese, si farà una spedizione unica che abbassa i costi e riduce l’impatto ambientale.

L’eco-sostenibilità sarà un driver fondamentale e sarà assicurata anche dall’impianto fotovoltaico da 2,1 Mw che farà risparmiare 2,5 milioni di Kwh all’anno e coprirà il 50-70% del fabbisogno elettrico della piattaforma. Su questo fronte, potrebbe integrarsi col progetto a cui sta lavorando l’interporto, che punta a installare pannelli fotovoltaici e un sistema di cogenerazione in grado di soddisfare l’80-100% del fabbisogno elettrico degli operatori.

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