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Industria

24 maggio 2022

Toscana Nord, cresce meno la produzione industriale

Il primo trimestre 2022 si è chiuso con un +6,1% sul gennaio-marzo 2021, ma un -1,1% su ottobre-dicembre.

Rallenta la dinamica della produzione industriale nell’area fra Lucca, Pistoia e Prato nel primo trimestre del 2022, segnato prima dal fortissimo incremento dei prezzi soprattutto energetici e poi, poco oltre la sua metà, dallo scoppio della guerra in Ucraina: secondo le rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord, la variazione tendenziale (2022 su 2021) segna un incremento del +6,1%, positivo ma leggermente inferiore alle prestazioni dei trimestri precedenti, mentre la variazione congiunturale (1° trimestre 2022 sul 4° trimestre 2021) è negativa (-1,1%), portando il trimestre a un -2,9% rispetto alla media del 2019.

Quello della produzione industriale a inizio 2022 è “un risultato non esaltante, ma non tale da destare particolari allarmi”, osserva il presidente di Confindustria Toscana Nord, Daniele Matteini, secondo cui “ci accomuna al resto dell’economia italiana e mondiale la percezione di una forte incertezza dovuta a fattori geopolitici dall’evoluzione imprevedibile. Gli effetti diretti sulle nostre aziende, percepibili già nel primo trimestre e ancora attualmente, riguardano soprattutto i prezzi elevati di gas metano, energia elettrica e materie prime e la disponibilità di alcune di esse; compromessa anche la situazione dei trasporti, sia per i prezzi che per la funzionalità di alcuni dei principali poli logistici mondiali, soprattutto in Cina”.

La produzione manifatturiera lucchese ha segnato nel 1° trimestre 2022 un +3,4% rispetto allo stesso periodo del 2021 e una minima flessione (-0,8%) rispetto al 4° trimestre 2021. Pistoia presenta una situazione sensibilmente diversa, con un +4,1% per il tendenziale e un -4,6% per il congiunturale; Prato, la provincia che con la sua elevata concentrazione del settore moda ha sofferto di più nella pandemia, presenta rispettivamente +11,6% e +0,5%.

Bene Prato, ma è ancora indietro rispetto al 2019

A Lucca le prestazioni migliori appartengono alla nautica, che segna il 10,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021 e che presenta anche previsioni positive sugli ordini, soprattutto dall’estero; ma anche +7,8% della metallurgia, +6,8% della chimica-plastica e +6,3 della meccanica sono risultati di tutto rispetto. Stabili carta e cartotecnica con +0,4%, in ribasso sia l’alimentare che il lapideo (rispettivamente -1,7% e -3,7%).

A Pistoia la chimica-plastica è in crescita costante (+7,2%), ma sono in positivo la metalmeccanica (+5,8%), l’abbigliamento maglieria (+6,9%), la carta (+6,2%), il cuoio-calzature (+7,3%). Modesta ma presente, la crescita nel settore del mobile, che include anche la produzione di materassi (+1,9%). Il peggior dato è rappresentato dal settore alimentare, che perde una quota considerevole di produzione (-6,6%). A Prato il tessile segna +14,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 e +3,3% rispetto al 4° trimestre 2021. Bene anche il meccanotessile con, rispettivamente, +7,8% e +3,8%, valori analoghi all’abbigliamento (+7,6% e +3,2%). Il confronto con la media del 2019, tuttavia, rivela un gap ancora sostanzioso (-8,5%).

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