Nel 2022 le esportazioni di beni e servizi dalla Toscana hanno superato 54,7 miliardi di euro, segnando una crescita del 14,3% (+20% la media italiana), condizionata dai rialzi dei prezzi che hanno interessato quasi tutte le categorie merceologiche. Il peso della Toscana sull’export nazionale è sceso dal 9,2% all’8,8%.
I dati, diffusi oggi 14 marzo dall’Istat, posizionano la Toscana tra le regioni che nel 2022 sono cresciute di meno in valore, insieme con Lazio (+12,7%), Abruzzo (+2,1%), Basilicata (+0,4%) e Molise (-12,1%, unica regione col segno negativo). La performance positiva della Lombardia (+19,1%) spiega da sola un quarto della crescita dell’export nazionale.
Cina e Svizzera tirano il freno
A frenare l’export della Toscana sono stati, in particolare, la Cina (-10,5%) e la Svizzera (-14,2%), che è un tradizionale hub di smistamento di beni di lusso, mentre sono andati molto bene gli Stati Uniti (+32,6%): nel complesso i Paesi extraUe si sono fermati a +10,6%, mentre l’Unione europea a 27 (quindi senza il Regno Unito) ha toccato +19,9%.
Boom di farmaci e carta, bene la moda
Guardando ai settori, il boom interessa i prodotti farmaceutici (+47,3%) e la carta (+58,8%). Bene anche il settore moda allargato: tessile +20,4%; articoli in pelle +11,4%; abbigliamento +12,1%; gioielli e oreficeria +18,8% (a 3,486 miliardi di euro). Stazionaria la meccanica (-0,5%), in calo i prodotti agricoli (-7%). Cresce in linea con l’inflazione il vino, che tocca 1,251 miliardi di export (+10,4%) e per un soffio non ce la fa, neppure questa volta, a superare il Piemonte (1,276 miliardi, +4,6%) per accaparrarsi la seconda posizione dietro il Veneto. Infine, a frenare la marcia dell’export toscano sono soprattutto gli autoveicoli in partenza dal porto di Livorno (-26,2%) e i prodotti petroliferi raffinati (-30,3%).
Silvia Pieraccini