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Territorio

26 aprile 2023

Tassa di soggiorno, a Firenze gli albergatori vanno al Tar

Assohotel-Confesercenti e Federalberghi presentano ricorso contro l’aumento deliberato dal Comune.

Federalberghi Firenze e Assohotel Confesercenti Firenze hanno presentato ricorso al Tar della Toscana contro l’aumento della tassa di soggiorno deciso dal Comune di Firenze ed entrato in vigore dal 1 aprile scorso. Il capoluogo toscano è l’unico Comune che si è avvalso della possibilità, in base all’articolo 787 della legge di bilancio 2023, di procedere all’incremento dell’imposta in base ai dati Istat sulle presenze turistiche, qualora esse superino di venti volte il numero dei residenti.

“Si tratta di un atto per noi dovuto, perché si tratta di una misura che nella sostanza non rispetta i criteri di progressività e di proporzionalità previsti dalla legge del 2011”, accusano i due presidenti, Francesco Bechi e Monica Rocchini, secondo cui adesso Firenze, a causa dell’applicazione della nuova norma sulla tassa – introdotta da un emendamento firmato dall’ex assessore comunale al Bilancio, Federico Gianassi – è la città con l’imposta di soggiorno più alta d’Italia e tra le più care d’Europa.

“Ricorso unica via, a fronte dei no del Comune”

“Contestiamo la mancanza di tempestività della sua applicazione – lamentano Bechi e Rocchini – poiché l’aumento è di fatto entrato in vigore da subito, incidendo sulle prenotazioni già effettuate. Senza prendere in esame possibili criteri che potevano renderlo almeno più equo come la zonizzazione e la stagionalità. Criteri che abbiamo chiesto di prendere in considerazione senza che ci sia stata data risposta. Abbiamo infatti provato a dialogare con gli assessori per portare proposte più eque che già ci sono in altri comuni e che prevedono la proporzionalità dell’imposta legata al costo della camera, equa perché tiene in considerazione la stagionalità e la zona dove è ubicata la struttura ricettiva. E di fronte a tutti i no che abbiamo ricevuto, l’unica via è stata quella del ricorso”.

“Avevamo garantito la prosecuzione del confronto per andar loro incontro anche sulla stagionalità, ma alla luce del ricorso al tribunale adesso diventa più difficile proseguire questo percorso”, ha replicato l’assessore al bilancio di Palazzo Vecchio Giovanni Bettarini, ricordando il cambio di una parte del regolamento riguardante l’esenzione per i lavoratori che soggiornano per 7 notti anche non consecutive, fatta in base alle richieste degli albergatori. “Credo infine che questa scelta conflittuale – ha affermato – sia piuttosto discutibile e singolare anche agli occhi dei fiorentini, soprattutto alla luce dell’andamento del turismo che in questa primavera fa registrare dei record di presenze”.

Secondo le linee guida del bilancio di previsione 2023/2025, il rialzo della tassa di soggiorno a Firenze, in vigore dal 1 aprile di quest’anno, ha portato la previsione di incasso del Comune per il 2023 a 69 milioni di euro, a fronte di un incasso nel 2022 di circa 57,7 milioni che comprende, però, anche il contributo compensativo dello Stato per le minori entrate dovute alle misure di contenimento Covid-19.

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