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Territorio

07 novembre 2022

Rigassificatore, Urso apre a un’alternativa (da trovare) a Piombino

“Vedremo, sono altri che se ne devono occupare, se il sito più adatto sia davvero quello”, sostiene il neoministro delle Imprese.

Rigassificatore nell’Alto Tirreno, magari proprio a Piombino, ma bisogna verificare “se il sito più adatto sia davvero quello”. Le dichiarazioni del nuovo ministro per le Imprese e il Made in Italy – l’ex Mise – Adolfo Urso possono riaccendere la speranza di chi si oppone alla realizzazione dell’opera. Anche se il dicastero di cui è titolare l’ex presidente del Copasir, esponente di Fratelli d’Italia, non ha competenze specifiche sull’opera, che sono in capo al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Così come non le aveva il precedente titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti, schierato con forza per l’installazione a Piombino della Golar Tundra di Snam.

Non a caso Urso pensa alle imprese del territorio: “Bisogna comprendere l’esigenza di cittadini che hanno già dato molto sul piano ambientale – ha detto, a SkyTg24 – e che avevano un progetto di riconversione produttiva su turismo e pesca. Credo che debbano essere ascoltate le esigenze della città”. Dunque, ha sottolineato il ministro, “va presa la decisione migliore possibile. Sappiamo che dobbiamo realizzare due rigassificatori: uno a Ravenna, un contesto del tutto diverso, polo produttivo e petrolchimico; l’altro nell’Alto Tirreno e probabilmente vedremo, sono altri che se ne devono occupare, se il sito più adatto sia davvero quello di Piombino. Certo, va fatto”.

Firmato l’ok per Ravenna (e Bonaccini vuole un “memorandum”)

L’apertura di Urso a una possibile alternativa – ancora da trovare – a Piombino arriva nel giorno in cui anche il rigassificatore di Ravenna vede la firma dell’autorizzazione, apposta dal commissario-governatore Stefano Bonaccini. Soddisfatto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier: “L’Emilia-Romagna – ha osservato – è il baricentro per l’arrivo del gas dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest e connette non solo il Paese” ma è centrale anche “per i collegamenti con l’estero. Con Piombino rappresenta la metà della capacità di rigassificazione del Paese e poi siamo vicini ai punti di maggior consumo: in questo modo evitiamo di far fare il turismo al gas da Nord a Sud, da Est a Ovest”.

Bonaccini, dal canto suo, pensa anche alle compensazioni per Ravenna, in un parallelismo con il memorandum elaborato dal commissario-governatore toscano Eugenio Giani, che ora dovrà essere sottoposto al governo, fra tagli del 50% in bolletta e finanziamenti per bonifiche e infrastrutture. “Credo che sia giusto – ha detto – che le condizioni di vantaggio che verranno garantite ai territori che ospiteranno i due nuovi rigassificatori, Piombino e Ravenna che non hanno una storia coincidente, siano le stesse. E questo nell’interesse delle popolazioni, dei cittadini che vivono nelle città, nelle province, nei territori e nelle due regioni. Non ho dubbi che questo avverrà, anche perché sarebbe veramente surreale il contrario”.

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